Prima del trionfo di Roma, arrivato a fari spenti, pochi contemplavano Karolina Pliskova in ottica Roland Garros. Non che oggi la ceca possa essere considerata la favorita, ma certamente – in virtù di quanto fatto vedere sulla terra del Foro – la sua candidatura acquisisce credibilità da outsider, nell’equilibrio complessivo espresso dal circuito femminile in questa prima metà di stagione. La cura Conchita Martinez ha innegabilmente giovato all’adattamento di Karolina ai campi lenti, come raccontato dalla neo campionessa di Roma subito dopo la finale. In un’intervista rilasciata al sito ufficiale WTA, l’attuale numero due del mondo è tornata a freddo sull’impresa romana, frutto di un percorso non solo tecnico-tattico ma anche mentale. “Sono diventata una giocatrice più paziente – le sue parole -, pur senza perdere le mie caratteristiche di aggressività. Sto cercando di avere meno alti e bassi nel gioco, aspettando i momenti giusti per sfruttare quelle che restano le mie armi migliori. Quando mi sento bene fisicamente, il mio tennis funziona“.
Avere nell’angolo una specialista della terra le ha sicuramente regalato fiducia nell’approcciarsi alla superficie che, teoricamente, sembrerebbe meno congeniale alle sue caratteristiche. Pliskova ci tiene però a sottolineare i benefici a livello mentale derivate da questo rapporto, nel frattempo diventato full time dopo la separazione da Rennae Stubbs. “Cercavo qualcosa di diverso nella costruzione del mio team. Conchita trasmette energie positive, questo a prescindere dalla vittoria del torneo di Roma. Sento che adesso ho alle spalle una squadra più forte di prima, sono felice di questo“. Karolina è atterrata in mattinata a Parigi, dove nel 2017 si è spinta fino alla semifinale (suo miglior risultato, ko contro Halep). L’anno scorso però le cose non sono andate nel migliore dei modi, con l’eliminazione al terzo turno per mano di Maria Sharapova. “Arrivo a Parigi con quattro giorni d’anticipo rispetto alla mia prima partita – spiega -, voglio abituarmi nel migliore dei modi alle condizioni climatiche, ai campi e alle palline, senza lasciare nulla al caso“. Pressioni e ambizioni crescono di pari passo.