[2] R. Nadal b. [Q] Y. Hanfmann 6-2 6-1 6-3
Come ampiamente previsto, l’esordio di Rafa Nadal contro il qualificato Yannick Hanfmann scivola via tranquillo, e il campione spagnolo può senz’altro ritenersi soddisfatto delle due ore passate sul nuovo Philippe Chatrier. Hanfmann, tedesco di 193 cm, aveva finito in anticipo la scorsa stagione per ricominciare due mesi fa a causa di un problema al gomito comparso appena aveva varcato la soglia della top 100. Si era fatto notare nel circuito maggiore nel 2017 raggiungendo i quarti a Monaco e la finale a Gstaad sconfitto da Fabio Fognini.
Come a volte gli capita, Rafa parte sottotono, forse male interpretando la “regola Lendl” secondo cui quel 70% che dovrebbe caratterizzare i primissimi giochi è riferito alla potenza con cui colpire la palla, non a concentrazione e precisione; ne risultano così quattro palle break che però il maiorchino annulla aiutandosi con il servizio. Lo stesso non riesce al ventisettenne di Karlsruhe che si ritrova sotto 0-2 quando Nadal ancora non aveva iniziato a giocare. Non potendo competere nel palleggio né sul piano della mobilità, Hanfmann cerca di anticipare e di chiudere prima possibile gli scambi con i rischi conseguenti, prova la via della rete e qualche smorzata (pessima), ma le categorie di differenza non si contano.
Rafa sente bene il dritto, colpo che non sempre gli è uscito al meglio nei precedenti tornei sul rosso, ma sarebbe preoccupante il contrario visto che, dall’altra parte della rete, non c’è e non arriva nulla che possa impensierirlo e chiude il match lasciando sei giochi all’avversario. Al prossimo turno, ancora uno Yannick tedesco e qualificato: Maden, che ha superato in tre set Kimmer Coppejans.
“La sensazione è che il campo non sia cambiato molto“, ha confermato Nadal in conferenza a proposito del nuovo Philippe Chatrier. “In termine di visuale possiamo parlare di piccole differenze, ma quanto al gioco non è cambiato nulla. Il vento soffia nello stesso modo, non trovo differenze“. Ce n’è invece più di qualcuna tra il Nadal sceso in campo sulla terra rossa fino a Roma, e quello che ha vinto il primo titolo stagionale e ora si appresta alla difesa di quello parigino.
“Sarebbe ingiusto nei confronti degli altri membri del mio team dire che è stato grazie alla presenza di mio zio, perché è stato a Roma solo due giorni e inoltre era anche a Madrid e in altri posti. Mi è stato d’aiuto, ma quel che è accaduto a Roma è che sono migliorato. Ma ora siamo qui, è questo è tutto un altro torneo“. Che proseguirà con Maden: “L’ho visto giocare contro Zverev lo scorso anno a Monaco, ricordo qualcosina. Oggi poi, grazie a YouTube, puoi trovare qualsiasi cosa e mi sono fatto un’idea guardando alcuni suoi highlights delle sue partite. Ovviamente giocare contro un avversario che non è mai affrontato è diverso“.