Dei sette tedeschi in gara in questa giornata di mercoledì al Roland Garros, solamente due provengono dalla trafila delle qualificazioni, Oscar Otte e Yannick Mader, e proprio a loro sono capitati come avversari le sue superstar Roger Federer e Rafael Nadal.
Il venticinquenne Oscar Otte, originario di Colonia, è entrato nel tabellone principale del Roland Garros come lucky loser per il secondo anno consecutivo: nel 2018 aveva perso dallo spagnolo Taberner all’ultimo turno di qualificazione e poi aveva perso al primo turno in quattro set contro il nostro Matteo Berrettini. Quest’anno invece, dopo essere stato sconfitto da Guillermo Garcia Lopez nel match decisivo per qualificarsi, è stato poi ripescato come lucky loser ed ha battuto in quattro set Malek Jaziri conquistandosi la possibilità di affrontare Roger Federer.
Attualmente n.144 del ranking ATP, è stato al massimo al n.130 nel novembre del 2017 dopo che in quell’anno si era aggiudicato il suo primo e finora unico titolo Challenger a Lisbona. “È un tennista piuttosto nervoso, tutto è abbastanza nuovo per lui a questo livello” ci dice il reporter di German Tennis Magazine presente a Parigi, il quale avrebbe voluto intervistarlo prima della sua grande sfida a Federer, ma ha ricevuto solamente un gentile “no, grazie, sono troppo occupato ad allenarmi”.
L’ATP Media Guide riporta anche che il sogno di Otte è fare il cuoco, fatto che lui ha categoricamente negato a tutta la stampa tedesca dopo il suo primo turno. Chissà se invece è vero che è proprio Roger Federer era il suo idolo d’infanzia: se dovesse essere così, sarà sicuramente ancora più nervoso quando scenderà sul Court Philippe Chatrier davanti a lui.
L’avversario di Rafael Nadal è invece Yannick Mader, ventinovenne di Stoccarda, con un passato alla Clemson University negli Stati Uniti, per la quale ha giocato il campionato NCAA conquistandosi il titolo di All-American in doppio. L’esperienza universitaria ha sicuramente influenzato il suo gioco dato che si tratta di “un giocatore non troppo potente, senza un vero colpo risolutore, che è riuscito a costruirsi tecnicamente nel corso degli anni e ad arrivare per la prima volta in questa stagione a ridosso dei primi 100” ci dice sempre il nostro collega tedesco. Non è ancora riuscito a vincere nessun titolo professionistico in carriera, nonostante abbia raggiunto ben sei finali del circuito Challenger, le ultime due proprio quest’anno a Drummondville, in Canada (dove fu sconfitto da Berankis) e a Lille (sconfitto da Berrère). Il suo miglior ranking è arrivato il primo aprile scorso al n.104, proprio a pochi passi dall’ambita soglia della Top 100.