Da Parigi, il nostro inviato
[9] S. Stephens b. [19] G. Muguruza 6-4 6-3
Non è stata davvero fortunata Garbine Muguruza con la programmazione delle sue partite. Nonostante sia stata programmata sul campo Philippe Chatrier per i suoi ultimi due incontri, quando è scesa in campo le tribune erano quasi vuote e l’attenzione della maggior parte del pubblico al Roland Garros era rivolta verso il Suzanne Lenglen, dove si stava disputando un match maschile: prima Federer-Ruud durante la sua sfida con Svitolina, e poi domenica la stupenda sfida tra Wawrinka e Tsitsipas in contemporanea al suo match con Stephens. Le grida del pubblico provenienti dal Lenglen, distante almeno duecento metri, erano perfettamente udibili, e il peggioramento sensibile della qualità del segnale Wi Fi sullo Chatrier era un sintomo inequivocabile che molti spettatori stavano assistendo in streaming all’altra partita (ivi compreso il sottoscritto).
Non dev’essere troppo semplice trovare la concentrazione in un’atmosfera così asettica, e l’ingresso nel match è stato molto più complilcato per Sloane Stephens, trovatasi sotto 0-2 in un attimo, perdendo nove dei primi dieci punti. Muguruza era molto più aggressiva fin dai colpi d’inizio gioco, continuando il trend iniziato nel secondo set del match di terzo turno con Svitolina. Dopo essere uscita da un complicatissimo terzo game nel quale ha dovuto annullare cinque palle break per evitare lo 0-3, Stephens ha lentamente trovato il modo di tenere gli affondi di Muguruza con maggiore costanza fino a causare gli errori sempre più numerosi della giocatrice spagnola. Quattro giochi consecutivi da 1-3 a 5-3 grazie a un turno di servizio particolarmente negativo di Muguruza hanno rigirato come un guanto un set decisamente non memorabile chiuso in 54 minuti con cinque break in 10 giochi e 27 errori gratuiti contro 19 vincenti.
Un secondo parziale più equilibrato ha visto una maggiore preponderanza dei servizi fino al 4-3 Stephens, quando tre errori gratuiti di Muguruza hanno lanciato l’americana verso la vittoria, che sul 5-3 ha cancellato con un ace l’ultima chance di rientrare in partita per Garbine.
Stephens raggiunge quindi i quarti di finale dove trova, un po’ a sorpresa, Johanna Konta, testa di serie n.26, che arrivata a Parigi senza alcuna vittoria nel tabellone principale in cinque partecipazioni, e reduce da un’annata finora piuttosto incolore, ha proseguito la sua marcia fino alle ultime otto sconfiggendo piuttosto nettamente (6-2 6-4) la croata Donna Vekic.