M. Vondrousova b. [26] J. Konta 7-5 7-6(2) (da Parigi, il nostro inviato)
Marketa Vondrousova batte Johanna Konta in due set, 7-5 7-6(2), e si qualifica per la finale del Roland Garros, manco a dirlo, la prima della sua carriera in uno Slam. Arriva in finale senza aver perso nemmeno un set, imitando la sua connazionale Lucie Safarova che vi era riuscita nel 2015.
Incredibile l’evoluzione del match, con Konta che sia nel primo che nel secondo parziale ha servito per il set sul 5-4, ma che soprattutto nel primo set ha avuto ben tre set point malamente sciupati che probabilmente avrebbero indirizzato in altro modo il match. Da quel momento in poi la britannica ha perso sicurezza e ha iniziato a giocare a strappi, alternando splendide giocate a gratuiti inopportuni (molti dei quali di rovescio, il suo colpo migliore).
Bravissima Vondrousova a rimanere sempre in partita dopo una partenza molto contratta. La tennista ceca ha saputo variare gradualmente nel corso del match il suo gioco, provando con successo la sua ottima palla corta, remando con gran sacrificio da fondo campo nei momenti difficili e conquistando con pieno merito la sua prima finale in un Major.
LA PARTITA – Perfetta parità nei precedenti tra le due contendenti, l’ultimo giocato quest’anno a Roma nei quarti e vinto dalla tennista britannica in tre set. La Konta è delle quattro semifinaliste l’unica ad essere già arrivata a questo livello in uno Slam (è alla sua terza semifinale) e la partenza palesa subito la sua maggiore esperienza.
Vondrousova infatti appare molto contratta, commette due doppi falli nel game d’apertura e subisce subito il break. La tennista ceca subisce un parziale iniziale di 10 punti a zero, ci mette 6 minuti a fare il primo punto, 7 per mettere a segno il primo vincente del match. Konta allunga sul 2-0, subisce il ritorno della Vondrousova che ha una fiammata e centra il contro-break, ma poi riallunga di nuovo sul 4-2. Le condizioni climatiche non sono delle migliori; c’è molto vento che alza la terra che arriva anche sugli spalti e Konta sembra avere più fiducia nei suoi colpi, del resto quest’anno su questa superficie ha il maggior numero di vittorie (15) insieme a Martic e non è di certo un caso.
La britannica insiste molto sul rovescio di Vondrousova che non funziona e soprattutto si apre meglio il campo con i suoi colpi per poi piazzare i vincenti. La ceca pare capirci poco e sembra lontana dai suoi standard migliori. Sul 5-3 Konta si procura ben tre set point sul servizio dell’avversaria ma sul più bello la britannica si smarrisce. In occasione del primo manda uno schiaffo al volo a campo aperto fuori di metri (sarebbe bastato far rimbalzare la pallina per chiudere con sicurezza), sul secondo sbaglia un approccio di rovescio abbastanza semplice. Vondrousova concede il terzo set point con un doppio fallo ma Konta prova una palla corta che non c’entra niente e viene passata.
Qui inizia un altro match. La britannica perde sicurezza e prende sempre le decisioni sbagliate nei momenti cruciali. Vondrousova entra in partita, ritrova fiducia e da fondo campo non molla una palla. Risultato, quattro giochi consecutivi della ceca che risale da 3-5 e chiude il primo set 7-5 dopo 53 minuti. Konta deve davvero rammaricarsi per come sia stata capace di perdere questo primo set.
Il giudice di sedia è il mitico Kader Nouni che con la sua voce baritonale scandisce il punteggio, alla sua sinistra molti tifosi britannici (che sono la maggioranza sugli spalti), a destra invece una sparuta rappresentanza ceca (che comunque si fa sentire).
Si riparte, è sparito il vento e inizia a piovere, anche se non in maniera continua. Il match ora è un braccio di ferro, la Konta pare avere i colpi per ribaltare la situazione ma va troppo a strappi e non riesce a scrollarsi di dosso la sua avversaria. Comunque arriva il break nel terzo gioco per lei, nuovo allungo britannico che si concretizza nel game successivo, 3-1 Konta. Il secondo parziale è più lineare rispetto al primo, si seguono i servizi.Konta serve di nuovo per il set sul 5-4, gli “yeaahh” britannici provano a spingerla al terzo ma ancora una volta la tensione ed il nervosismo hanno la meglio (“Non ho nulla da recriminare sulle occasioni non sfruttate, sono comunque contenta del mio gioco e del torneo disputato” saranno le sue parole nella conferenza stampa post partita).
Nuovo break Vondrousova, stavolta però Konta riesce ad issarsi al tie-break con le unghie. La pioggia cade più copiosa, le palline sembrano quasi inzuppate d’acqua e belle pesanti. Konta continua a sbagliare troppo, Vondrousova allunga una prima volta sul 2-0 e poi di nuovo sul 4-2 grazie all’ennesimo gratuito di rovescio della sua avversaria (il 27esimo del match, davvero troppi). Sarà lo strappo decisivo, Vondrousova lo sigilla con un passante di diritto all’incrocio delle righe su una botta a campo aperto di Konta.
Finisce 7-2 il tie-break, Vondrousova è la prima teenager dai tempi di Wozniacki (2009 agli Us Open) a conquistare la finale in uno Slam, se la vedrà con Barty, un’altra esordiente (2-0 i precedenti con l’australiana, ma non hanno mai giocato sulla terra). Con la finale Vondrousova diventerà numero 16 o 17 del ranking, se dovesse conquistare il titolo si spingerà fino all’undicesima posizione.
I PRECEDENTI TRA LE DUE FINALISTE
A. Barty vs M. Vondrousova 2-0
2018 Cincinnati, hard, R64 – Barty 6-3 7-5
2017 Birmingham, grass, R32 – Barty 7-5 7-6(1)