M. Berrettini b. [7] F. Auger-Aliassime 6-4 7-6(11)
Per un giocatore che sull’erba ha giocato davvero pochissimi incontri in tutta la sua carriera, Matteo Berrettini ha dimostrato di saper imparare molto velocemente. Un torneo vinto senza cedere un set (come accaduto a Gstaad lo scorso anno e a Cecchinato lo scorso febbraio a Buenos Aires ), senza cedere la battuta e concedendo solamente due palle break in tutta la settimana fa davvero strabiliare e sognare allo stesso tempo, con tornei e traguardi ancora più prestigiosi che stanno per arrivare.
Una finale gestita da veterano ha regalato al ventitreenne romano il suo terzo titolo ATP in carriera, il secondo in questa stagione, controllando l’esuberanza giovanile di Felix Auger Aliassime, che dopo aver perso un set per colpa dell’unico passaggio a vuoto del match, ha saputo aumentare il livello della sua battuta, producendo il massimo sforzo in quello sfortunato tie-break del secondo parziale, sfuggito solo per un “out” troppo avventato di un giudice di linea.
Un solo break di servizio decide il primo set, quello subito al terzo gioco da Auger Aliassime a causa di tre errori non forzati, due di diritto e uno, decisivo, di rovescio. Ma Berrettini ci mette molto del suo per portare a casa il parziale: alla battuta è quasi intoccabile, come lo è stato nel corso di tutta la settimana. Solamente sei punti persi in cinque turni di battute per il romano, che perde solamente un punto su 14 quanto mette la prima di servizio. Sugli appoggi bassi in risposta, inoltre, riesce a tenere bene lo scambio e si mette in mostra anche con il miglioratissimo rovescio, soprattutto negli affondi in lungolinea.
All’inizio del secondo set ci sono subito due palle break per Berrettini, che però Auger Aliassime annulla bene con il servizio. Il giovane canadese è piuttosto nervoso, continua a parlare con se stesso mimando nell’aria i colpi sbagliati, brucia due “challenge” nei primi minuti del set, ma riesce comunque a tenere il controllo dei suoi game di battuta. Sul 2-2 Auger Aliassime si salva da 0-40 ancora con il servizio (importante il suo ace di seconda sulla seconda palla break), mantenendo comunque sempre il controllo dei punti proiettandosi costantemente a rete. Berrettini dal canto suo prosegue imperturbato nel consueto schema di gioco fatto di servizi e scambi essenziali.
Si arriva al tie-break, dove nonostante due splendidi passanti di rovescio di Berrettini, è Aliassime ad arrivare per primo al set point sul 6-4 grazie a un raro errore di diritto di Matteo. Sul 6-5 il canadese pensa di aver chiuso il parziale con un servizio vincente, ma la sua prima è fuori di pochissimo e sulla seconda poi mette lungo il diritto. Si va ad oltranza, con Aliassime che avrebbe vinto il set sul 7-6 se il giudice di linea non avesse chiamato fuori un suo attacco sulla riga costringendo il giudice di sedia Carlos Bernardes a far ripetere il punto. Felix diventa quasi ingiocabile sul suo servizio, cancella due match point per Berrettini, il quale di contro annulla uno dopo l’altro altri tre set point per Auger Aliassime. Il tie break si chiude sul 13-11 quando l’azzurro, con una splendida risposta vincente, chiude la partita in un’ora e 47 minuti.
Con questa affermazione Berrettini sale al 22° posto della classifica ATP, appena dietro il suo avversario di oggi Auger Aliassime, che perde la sua terza finale della stagione, dopo le sconfitte di Rio contro Djere e di Lione contro Paire. È sicuramente confortante vedere che Felix è rientrato nel circuito in grande stile, dopo l’infortunio patito nella finale di Lione che lo ha costretto a saltare il Roland Garros. I due protagonisti di oggi hanno sicuramente ottime chance di ben figurare nei prossimi tornei sull’erba, oltre che nell’appuntamento più importante in Church Road tra due settimane.
I 66 TRIONFI ITALIANI IN ERA OPEN
- 1971 – A.Panatta (Senigallia)
- 1973 – A.Panatta (Bournemouth)
- 1974 – A.Panatta (Firenze)
- 1975 – A.Panatta (Kitzbuhel, Stoccolma), Bertolucci (Firenze)
- 1976 – Bertolucci (Barcellona, Firenze), A. Panatta (Roma, Roland Garros), Zugarelli (Bastad), Barazzutti (Nizza)
- 1977 – Barazzutti (Bastad, Parigi indoor, Charlotte), Bertolucci (Firenze, Amburgo, Berlino), A.Panatta (Houston)
- 1978 – A.Panatta (Tokyo)
- 1980 – A.Panatta (Firenze), Barazzutti (Cairo)
- 1981 – Ocleppo (Linz)
- 1984 – Cancellotti (Firenze, Palermo)
- 1985 – C.Panatta (Bari)
- 1986 – Cane’ (Bordeaux), Colombo (S.Vincent)
- 1987 – Pistolesi (Bari)
- 1988 – Narducci (Firenze)
- 1989 – Cane’ (Bastad)
- 1991 – Camporese (Rotterdam), Cane’ (Bologna), Pozzi (Brisbane)
- 1992 – Camporese (Milano), Pescosolido (Scottsdale)
- 1993 – Pescosolido (Tel Aviv)
- 1994 – Furlan (San Jose’, Casablanca)
- 1998 – Gaudenzi (Casablanca)
- 2001 – Gaudenzi (St. Polten, Bastad)
- 2002 – Sanguinetti (Milano, Delray Beach)
- 2004 – Volandri (St. Polten)
- 2006 – Bracciali (Casablanca), Volandri (Palermo)
- 2011 – Seppi (Eastbourne)
- 2012 – Seppi (Belgrado, Mosca)
- 2013 – Fognini (Stoccarda, Amburgo)
- 2014 – Fognini (Vina del Mar)
- 2016 – Lorenzi (Kitzbuhel), Fognini (Umago)
- 2017 – Fognini (Gstaad)
- 2018 – Fognini (San Paolo, Bastad, Los Cabos), Cecchinato (Budapest, Umago) Berrettini (Gstaad)
- 2019 – Cecchinato (Buenos Aires), Fognini (Monte Carlo), Berrettini (Budapest, Stoccarda)