E se finalmente il tennis italiano avesse trovato un tennista capace di imporsi sull’erba? E proprio a due settimane da Wimbledon? Nessun italiano, salvo Andreas Seppi a Eastbourne otto anni fa, ha mai vinto un torneo sull’erba. Oggi Matteo Berrettini (ore 15, diretta tv su Supertennis), il ragazzone romano, vittorioso un anno fa nel primo torneo sulla terra rossa di Gstaad e quest’anno a Budapest prima di una finale a Monaco di Baviera, prova a emulare Seppi anche se avrà un avversario assai tosto.
Matteo è giunto in finale a Stoccarda dopo aver battuto quattro duri rivali senza perdere né un set né un game di servizio: l’australiano Nyck Kyrgios n.36 ATP (6-3 6-4), il russo n.9 (davanti al neo top-ten Fognini) Karen Khachanov (6-4 6-2), l’americano Denis Kudla n.84 (6-3 6-3) e ieri il tedesco Jan-Lennard Struff n.38 (6-4 7-5). Oggi Berrettini n.30 ATP e già virtualmente n.24 – potrebbe salire a n.22 se batterà il promettentissimo canadesino di origini togolesi Felix Auger-Aliassime, n.21 ATP a soli 18 anni. McEnroe e Wilander lo pronosticano sicuro top-ten.
I migliori risultati italiani sull’erba li aveva ottenuti Adriano Panatta raggiungendo i quarti a Wimbledon nel ’79 (che occasione perduta con DuPre!), Davide Sanguinetti nel ’98 (k.o. con Krajicek). Non era facile, oltretutto, ieri per Berrettini battere un tedesco in Germania, anche se al cambio campo in un frangente sono risuonate le note di “Notti Magiche” della Nannini e Bennato. È stata, fra i due giovanotti alti entrambi un metro e 95 – l’italiano ha però 5 anni di meno, 23 contro 28 – una prevedibile battaglia di servizi. Sono bastati a Matteo due break, uno per set sul 3-3 nel primo e sul 5 pari nel secondo, per vincere.
Berrettini ha messo in mostra nell’occasione non solo il noto servizio da 220 km orari, e un dritto altrettanto efficace, ma anche un rovescio assai migliorato, sia piatto sia tagliato e d’attacco, davvero insidioso sull’erba dove la palla resta radente. È stato bravo anche a reagire alle prime palle break affrontate nel torneo, nei primi game del match: “La chiave è stata strappargli il servizio per primo” ha detto. Mentre nell’ultimo game, quando si sono giocati i primi scambi oltre al quarto palleggio, Matteo li ha controllati con grande equilibrio e saggezza.
Il suo odierno avversario Aliassime è arrivato in finale approfittando in semi dell’ennesimo ritiro del connazionale Raonic. Non ci sono precedenti con Berrettini.