dal nostro inviato a Londra
Lo stacco di metà giugno tra la polvere rossa di Parigi e l’erba guizzante che porta a Wimbledon è senza troppi dubbi il più brusco dell’intera stagione tennistica. Non di rado capita che qualche giocatore ne approfitti per fare campagna acquisti, aggiungendo al proprio team un elemento, di solito in prova.
Quest’anno, a presentarsi al Queen’s Club con dei volti nuovi nel player’s box, insieme a Stan Wawrinka e al nostro Marco Cecchinato c’è anche il campione in carica Marin Cilic. Dei primi due vi abbiamo già parlato, mentre è di poche ore fa il tweet con cui il croato ha annunciato una collaborazione con Wayne Ferreira, ex numero 6 del mondo nel 1995. “Sono felice di condividere con voi la notizia che Wayne farà parte della mia squadra per la stagione su erba. Non vedo l’ora di lavorare con lui” ha scritto Cilic, che qualche giorno fa aveva espresso il desiderio di affiancare una seconda figura a quella di Ivan Cinkus.
“Ferreira è una persona che pensa molto sul campo. È estremamente gentile, sento che abbiamo un grande feeling“ ha aggiunto Cilic all’arrivo al Queen’s Club, che ha regalato gli unici titoli su erba sia a lui (2012 e 2018) che al nuovo coach (1992). Nella mattinata di lunedì i due hanno preparato insieme l’incontro d’esordio contro Christian Garin, testando l’erba del campo 10 per una mezz’ora insieme a Verdasco. La speranza di Cilic è che Londra possa regalargli le prime gioie di una stagione finora deludente: nove vittorie e otto sconfitte lo hanno portato a scendere fino alla posizione numero 15 del ranking (la più bassa per lui dal 2014).
Se per Cilic l’obiettivo è ripetersi, al suo fianco Ferreira è invece atteso da una prima volta: per il quarantasettenne di Johannesburg, che pure ha già seguito i ragazzi di una accademia privata in California (tra cui suo figlio Marcus) e lavorato a supporto della squadra di Coppa Davis sudafricana, si tratta della prima esperienza come allenatore di un tennista professionista. Questa settimana sono attesi dalla complicata difesa dei 500 punti ottenuti lo scorso anno, dopo una lunga e intensa finale nella quale annullò match point a Novak Djokovic. D’altronde non c’è nulla di meglio di una bella sfida per iniziare con lo spirito giusto.