Nella sua unica e straordinaria carriera Roger Federer non può ancora vantare un risultato. Non ha mai vinto un torneo almeno 10 volte, mentre il suo rivale Nadal è l’unico ad esserci riuscito nell’era Open con gli 11 titoli a Barcellona e Montecarlo e i 12 al Roland Garros. Ma durante la stagione su erba appena iniziata il campione svizzero potrebbe raggiungere anche questo traguardo. La rincorsa al decimo titolo ad Halle, che Coric gli negò dodici mesi fa, è iniziata bene. Nel suo giardino più piccolo (in quello più grande metterà piede tra due settimane a Church Road) si è vendicato della bruciante sconfitta dello scorso settembre subita a New York contro John Millman, battuto premendo sull’acceleratore nei momenti più indicati.
“Sono veramente felice di aver vinto questo primo turno” ha commentato in risposta ai giornalisti. “Negli anni passati avevo sempre giocato a Stoccarda prima di Halle, quindi quello di oggi era il mio primo incontro sull’erba. Penso sempre che non conti molto il modo in cui vinci all’inizio, la cosa importante è andare avanti perché il match successivo sarà sempre diverso. Inoltre sapevo che sarebbe stato un esordio difficile perché Millman mi aveva battuto allo US Open. Per fortuna non ero troppo nervoso. Avevo un piano di gioco chiaro, sapevo che per lui sarebbe stato difficile comandare dalla linea di fondo campo. Tutto sommato ci sono stati buoni momenti, buone cose. E da adesso in poi il mio gioco non può che migliorare. Quindi sono fiducioso“.
La scelta di giocare al Roland Garros non ha lasciato tanti giorni allo svizzero per preparare il torneo a differenza delle ultime tre stagioni. Una volta arrivato in Germania ha chiamato Andreas Seppi per una sessione di allenamento, una scelta già fatta da Roger nel corso dell’anno. Lo svizzero ha risposto così alla domande del nostro inviato su Andreas e sulla giovane promessa azzurra, Jannik Sinner, con cui si è allenato il mese scorso: “Conosco bene Seppi, da tanti anni ormai. È un bravo ragazzo, un ragazzo con il quale è piacevole passare del tempo e scambiare qualche palla. Anche Sinner è un bravo ragazzo, e parla il tedesco (ride), quindi è facile parlare e giocare con lui”.
Quello visto contro Millman non è stato miglior Federer, non ci si poteva aspettare altrimenti. Come ha detto lui stesso, servono le vittorie per accumulare fiducia, la quale non è massima dal lato destro: “Troppi errori con il dritto? Sì, ne sono consapevole. Devo trovare la misura giusta, anche in termini di potenza: non troppo piano, non troppo forte. Il dritto può solo migliorare. Non può peggiorare“.
A proposito di dritti fenomenali, Jo-Wilfried Tsonga sarà l’avversario di Federer nel secondo turno. I precedenti dicono 11-6 per lo svizzero, ma l’unico incontro su erba tra i due l’ha vinto Tsonga sul Campo Centrale di Wimbledon otto stagioni fa. Che partita si aspetta il venti volte campione Slam? “Sarà dura, ha un gioco potente ed è sempre interessante giocare con lui, ha uno dei dritti migliori degli ultimi vent’anni. L’ultima volta che abbiamo giocato su erba la ricordo bene, mi fa ancora molto male, perché ogni sconfitta a Wimbledon fa male. Mi fa piacere vedere di nuovo Jo in salute. Lo conosco bene, ricordo che giocammo un’esibizione in Sud America diversi anni fa e abbiamo anche passato bei momenti fuori dal campo”.