Il nome di Feliciano Lopez compare sui media spagnoli nelle intercettazioni riguardanti l’operazione Oikos. Parliamo dell’ultima bomba sul match fixing, esplosa qualche giorno fa con l’arresto di alcuni protagonisti del calcio (tra cui Raul Bravo, difensore ex Real Madrid, e l’ex attaccante di Siviglia e Real Saragozza Carlos Aranda) accusati principalmente di aver falsato i risultati di partite di prima e seconda divisione. L’eco è arrivata anche in Italia, visto che i soggetti coinvolti hanno nominato in alcune loro conversazioni il Frosinone e Ciro Immobile (sia il club ciociaro sia l’attaccante della Lazio hanno smentito fermamente ogni ipotesi di coinvolgimento).
Nelle intercettazioni, si legge di presunte anomalie riguardanti un match di doppio di Wimbledon 2017: Feliciano e Marc Lopez vinsero il primo set contro Patrick Smith e Matt Reid, per poi perdere 1-3. Il quotidiano on line El Confidential – che sostiene di aver accesso agli atti dell’inchiesta – cita una conversazione tra Aranda (ritenuto il fulcro della presunta organizzazione) e una persona non nominata, nella quale l’ex calciatore diffonde come sicura la dritta sulla sconfitta dei due spagnoli.
Va specificato come al momento nessun giocatore di quelli citati risulti indagato, né ci sia traccia di avvio di un procedimento da parte della Tennis Integrity Unit. Se Marc Lopez ha affidato il suo pensiero al quotidiano AS (“Non abbiamo nulla a che vedere con questa storia, non hanno alcun diritto di sporcare i nostri nomi in tal modo“), Feliciano, atteso al Queen’s dal debutto in doppio con Andy Murray, ha replicato con un comunicato stampa ufficiale (a fine articolo la versione integrale), del quale riportiamo alcuni stralci.
“[…] È estremamente importante per me negare ogni collegamento con gli eventi descritti in relazione alle accuse di match fixing. […] Farò tutto quanto in mio potere per difendermi da queste false accuse. […] Io e Marc abbiamo immediatamente contattato la Tennis Integrity Unit (TIU) per collaborare con loro completamente e ci hanno confermato che non c’è alcuna indagine relativa alla partita di Wimbledon 2017. Abbiamo totale fiducia nella TIU […]. Ho sempre creduto nei valori del fair play. L’ho fatto per tutta la mia carriera […]”.