dal nostro inviato a Londra
Un doppio che diventa l’evento principale di un torneo? Può capitare, se quel torneo è il Queen’s e l’incontro è quello del ritorno in campo di Andy Murray. Un ritorno che è quasi una rinascita, impensabile per chiunque appena lo scorso gennaio.
Di fatto ritirato dal tennis agli Australian Open – con tanto di standing ovation, video-saluto degli avversari, e lacrime in conferenza stampa – lo scozzese qualche settimana dopo ha trovato in un impianto metallico all’anca destra, suggerito da Bob Bryan, la soluzione per continuare a giocare. I cinque mesi di attesa (più un giorno, causa maltempo) si sono conclusi giovedì sera, sul campo centrale dei Fever-Tree Championships, quando Murray ha fatto il suo ingresso al fianco di Feliciano Lopez per disputare il match di primo turno contro la coppia colombiana composta da Juan Sebastian Cabal e Robert Farah.
Situazione all’apparenza identica a quella dello scorso anno, quando Murray scelse di nuovo il torneo di cui è cinque volte campione per ripartire dopo un lungo stop. Le sensazioni però sono state del tutto diverse: “Un anno fa quando sono tornato qui la mia anca mi dava ancora piuttosto fastidio, mi ero allenato molto ma le cose non stavano migliorando. Oggi sento che, pur non essendo al top della mia forma, sto andando sempre meglio e non provo alcun dolore“ ha detto lo scozzese in conferenza stampa, dopo un successo in due set durante i quali il suo livello di gioco è progressivamente cresciuto. “Inoltre stavolta mi sono divertito, mentre dodici mesi fa ero stato soprattutto molto emotivo e preoccupato per la mia anca”.
Nonostante una giornata di tennis davvero pienissima, il pubblico ha prima circondato il suo campo di allenamento con tanti striscioni di “bentornato” e poi riempito ogni seggiolino dello stadio. L’attesa maggiore rimane ovviamente quella per il ritorno in singolare, che però non ha ancora una data. In compenso Murray ha rivelato chi sarà il suo compagno di doppio per Wimbledon: si tratta di Pierre-Hugues Herbert, da poco separatosi dalla partnership vincente con Nicolas Mahut per concentrarsi sul singolare e poi tornato sui suoi passi, almeno per i Championships. “Mi piacerebbe giocare anche il doppio misto” ha confessato l’ex numero uno ATP, che si è già mosso in quel senso ricevendo però per il momento soltanto due di picche…
Di giocare in coppia con il fratello Jamie finora non si è parlato, forse per i diversi livelli di ambizione dei due: Andy non intende intraprendere una carriera da doppista, bensì punta a trovare compagni occasionali fino a quando non sarà tornato in forma per il singolare. “Il doppio mi serve a ottenere informazioni sul mio stato, sul punto in cui mi trovo, e per capire dove devo migliorare ancora” aveva spiegato nell’intervista pre-torneo. Oltre a recuperare massa muscolare, inevitabilmente calata nelle settimane trascorse a giocare a golf, cimentarsi con le escape room e “guardare l’Arsenal perdere”, Murray ritiene cruciale recuperare i suoi riflessi, abilità per la quale il gioco di doppio può essere un ottimo esercizio.
Al di là dello stato del suo tennis, ciò che davvero è cambiato in Murray dal suo funerale tennistico a Melbourne è l’atteggiamento. “Negli ultimi 18 mesi c’erano state tante occasioni in cui avrei voluto smettere. Non ottenevo alcuna gioia dal tennis, né in allenamento né in partita. Non mi importava di vincere perché non mi divertivo”. Aveva parlato di ritirarsi a Wimbledon, sul prato di casa, ma dopo la partita in Australia contro Bautista Agut aveva confessato al suo team di aver cambiato idea: “Il risultato, l’atmosfera erano perfetti così. Mi sarebbe andato bene smettere quel giorno, in quel modo. Avevo capito che non è importante smettere di giocare in un posto speciale piuttosto che in un altro. Accadrà quando non ce la farò più, adesso lo so“.
Per fortuna le cose sono andate in modo diverso. A Murray semplicemente piace di nuovo giocare a tennis, uno sport di cui è fan da quando era bambino. “Certo sarebbe bello tornare a vincere i grandi tornei” aveva detto domenica, “ma pochissimi hanno davvero l’opportunità di farlo e il resto dei giocatori comunque si gode questo sport anche senza quei risultati. In caso, spero che riuscirò anche io a viverla così”. La finestra sul tennis di Andy Murray si è finalmente riaperta, e ora lascia entrare un bel sole.