Sarà David Goffin l’avversario di Matteo Berrettini nella prima semifinale di sabato ad Halle: il belga ha battuto in rimonta Alexander Zverev, al solito in difficoltà con la seconda battuta (un punto vinto su tre) e, in ogni caso, una miniera di errori anche dal lato sinistro (4 rovesci vincenti contro 16 gratuiti). Il match non è certo stato caratterizzato da un livello spettacolare, tanto che quello che può essere considerato lo scambio più entusiasmante, nel tie-break finale, comprende anche una smorzata di Sascha con la palla che salta quasi all’altezza delle spalle di Goffin, a sua volta incapace di chiuderla. A proposito di Zverev, la Race ci dice che, pur vivendo una stagione tutt’altro che formidabile, in tutto il mondo ci sono solo otto tennisti più forti di lui quest’anno.
All’inizio, Sascha è ingiocabile al servizio grazie un’altissima percentuale di prime (anche perché non fa quasi mai punto sulla seconda), ma negli scambi è impreciso, soprattutto con il dritto teoricamente lungolinea che, tuttavia, sorvola abbondantemente qualsiasi linea. Ha allora bisogno degli errori di Goffin per strappare la battuta al quinto gioco dopo aver fallito due palle break, una per merito di un gran recupero belga che obbliga Sascha al quasi impossibile compito di mettere in campo due volée consecutive, l’altra per un dritto che offre allo spietato regista la scusa per inquadrare Ivan Lendl – che sarà anche impassibile, ma si vede benissimo che pensa “ne ho tirato uno così nel 1968”. Forse perché punto nell’orgoglio, forse perché statisticamente inevitabile, il ventiduenne di Amburgo sfodera tre colpi micidiali dal lato destro e chiude in risposta per 6-3.
La reazione di David non si fa attendere e il pubblico apprezza qualche scampolo di quel gioco che gli è valso il settimo posto della classifica e che purtroppo manca spesso all’appello da un anno e mezzo; questo, però, dopo che Zverev ha donato il secondo turno di servizio con uno dei suoi must della collezione primavera-estate 2019: i doppi falli (tre in quel quel game, nove totali). Un gioco da un quarto d’ora per il doppio break (che diventa poi triplo) prelude a un terzo set combattuto in cui Goffin, senza particolari meriti, recupera il vantaggio casuale di Sascha e arriva due volte a match point rispondendo sul 5-4, ma una prima battuta tedesca e due rovesci timidi del magrolino di Rocourt rimandano tutto al tie-break. Più centrato, è David a prevalere e a infliggere all’avversario la tredicesima sconfitta dell’anno, guadagnando la sfida inedita con Berrettini.
AVANZA HERBERT – Si ritira dopo un set il campione uscente Borna Coric, costretto a lasciare strada a Pierre-Hugues Herbert a causa di un problema alla schiena. Con il punteggio che segue i turni di battuta, Borna chiede il MTO sotto 4-5 e rientra in campo servendo decisamente piano, ma Herbert non ne approfitta, anzi, forse distratto dalla condizione dell’avversario, risponde poco e male. Il francese non ripete l’errore due giochi dopo e si prende il set, ma Coric dice che può bastare così. Dopo le teste di serie 2 e 3, nella giornata dedicata ai quarti esce allora anche la n. 4, mentre Herbert affronterà in semifinale Roger Federer.
Risultati:
[1] R. Federer vs [7] R. Bautista Agut
P-H. Herbert b. [4] B. Coric 7-5 rit.
M. Berrettini b. [3] K. Khachanov 6-2 7-6(4)
D. Goffin b. [2] A. Zverev 3-6 6-1 7-6(3)