dal nostro inviato a Londra
Un trentasettenne, reduce da un numero di ore di gioco lungo persino da contare. Il suo compagno di doppio, che a gennaio si era praticamente ritirato dal tennis per un infortunio che sembrava insolubile. Un duo senza speranza? Tutt’altro: sono Feliciano Lopez e Andy Murray, campioni al Queen’s Club in doppio al primo (e forse ultimo) torneo giocato insieme.
Difficile scegliere su chi concentrarsi della coppia, che in finale ha sconfitto al tie-break da 10 punti Joe Salisbury e Rajeev Ram. Per Lopez il weekend ha avuto lo stesso formato del “chi vince regna” dei ragazzini: negli ultimi cinque incontri dell’edizione 2019 dei Fever-Tree Championships è sempre rimasto in campo, riuscendo infine a imitare il double di Pete Sampras (ultimo a vincere singolare e doppio a Barons Court nel 1995). “È qualcosa a cui ancora non riesco a credere, che potrebbe non capitarmi mai più” ha detto, lui per primo stupito dalla sua resistenza fisica. Alla fine ai cambi di campo addirittura non si sedeva più, per paura che la schiena gli si bloccasse a un passo da un successo storico.
Murray invece ha esaudito ogni desiderio del pubblico, ricevendo il boato più grande dopo quello che ha seguito il match point quando ha annunciato di non provare alcun dolore all’anca. Lo scozzese non disputava un incontro di tennis professionistico da gennaio, agli Australian Open, e non si cimentava col doppio addirittura dal 2017. Gli unici altri due trofei li aveva vinti otto anni fa, in coppia con il fratello. A Eastbourne dividerà il campo con Marcelo Melo, mentre per Wimbledon ha scelto Pierre-Hugues Herbert ed è ancora alla ricerca di una compagna per il misto. L’obiettivo però rimane il singolare, anche se Andy non ha fretta: “Davvero non sono preoccupato se sarà a settembre, o l’anno prossimo, o tra sei settimane”.
“Sono contento di starmi allenando e di star giocando a tennis” ha proseguito Murray. Per il completo rientro ha per ora delineato due opzioni percorribili: “Continuare con il doppio anche questa estate, sul cemento americano, e nel frattempo allenarmi per il singolare per rientrare dopo gli US Open, oppure fermarmi per sei settimane dopo Wimbledon per provare ad essere pronto in singolare già a New York“. Molte incognite, che però lui affronta con il sorriso di chi in questo momento è soltanto felice di essere tornato. Quel che è certo è invece il risultato di questa settimana: doveva essere un test, si è rivelato un trionfo. Feliciano non vuole smettere di vincere, mentre Andy ha già ricominciato.
Risultato:
F. Lopez/A. Murray b. J. Salisbury/R. Ram 7-6(6) 5-7 10-5