A 34 anni, Marcos Baghdatis ha deciso di appendere la racchetta al chiodo. Lo farà di sicuro alla sua maniera, facendo divertire e divertendosi lui stesso, con quel suo tennis sempre alla ricerca del punto vincente e con la gioia di essere in campo stampata in faccia. Lo farà a questo punto sui campi più celebri del tennis, quelli in erba dell’All England Club, grazie alla wild card gentilmente concessagli dagli organizzatori del torneo di Wimbledon, per lui che al momento è n.138 del ranking ATP.
Il tennista cipriota ha annunciato il suo addio al mondo del tennis professionistico tramite il suo profilo Facebook. La ragione non è di certo la mancanza di voglia di continuarsi a misurare con gli altri giocatori quanto il comprendere come ormai il suo fisico, logorato da diversi infortuni oltreché da 16 anni sul tour, non gli permetta di farlo al massimo del suo potenziale. “Anche se la mente vuole andare avanti, il mio corpo mi impedisce di mantenere con continuità il livello che mi aspetto da me stesso”, ha scritto. “Gli ultimi due anni sono stati particolarmente duri per me a causa di problemi fisici ricorrenti e molto dolore”.
Tra il 2018 e il 2019, Baghdatis ha giocato 60 partite, nonostante tutto. Il problema è che ne ha vinte poco più della metà. Il suo ultimo match lo ha disputato al challenger di Busan in Corea del Sud, perdendo al secondo turno dal giocatore locale Yunseong Chung, n.270 del mondo. Troppo poco evidentemente per chi è entrato in Top 10 e ha conquistato ben 4 titoli sul circuito maggiore, l’ultimo a Sydney nell’ormai lontano 2010. L’anno magico per lui è stato quello del 2006 con la finale agli Australian Open persa contro Roger Federer e la semifinale proprio a Wimbledon dove fu sconfitto da Rafa Nadal.
Dopo quest’ultima passerella, il 34enne di Limassol si potrà dedicare maggiormente alla sua famiglia. Dal 2012, è sposato con la ex tennista croata Karolina Sprem, dalla quale ha avuto due figlie. “Ho una moglie bellissima, due figlie piccole e un terzogenito in arrivo. Non posso essere più felice di passare più tempo con loro a casa”, ha proseguito Baghdatis. Tuttavia, c’è anche da parte sua l’intenzione di rimanere a far parte del mondo del tennis, con funzioni ovviamente diverse. “Sebbene sia triste dire addio a questo sport da giocatore sono molto eccitato per il prossimo capitolo della mia vita”, ha scritto. “Continuerò a rimanere coinvolto nel tennis in una serie di modi, quindi continuerete a vedermi sul tour”. Al momento però non ci sono informazioni precise riguardo a suoi possibili ruoli da allenatore o da organizzatore di tornei.
Verrà ricordato dagli appassionati appunto per il suo gioco scoppiettante e alla costante della ricerca del colpo risolutivo. Oltreché per un approccio scanzonato all’attività di tennista che forse, insieme agli infortuni, ne ha limitato la capacità di rimanere ai vertici del tennis mondiale più a lungo. Tuttavia, rimarrà anche impressa nella memoria, di Youtube oltreché collettiva, la sua incredibile sfuriata durante il cambio di campo della sfida contro Stan Wawrinka agli Australian Open, in cui distrusse addirittura quattro racchette. Insomma, è stato un tennista decisamente fuori dagli schemi Baghdatis, in ogni senso.