FABBIANO SI RITROVA – Bella vittoria in rimonta per Thomas Fabbiano, bravissimo a girare il match contro un James Ward in (relativo) grande spolvero, uscito dalla qualificazioni lasciando cinque giochi al numero 2 del tabellone cadetto, quel Denis Kudla che ha nell’erba la superficie preferita. Anche Thomas è un qualificato, a spese della prima testa di serie; trattandosi però di Londero, non è proprio la stessa cosa.
Ward parte centratissimo e aggressivo, sembra che controlli la palla con il telecomando; l’italiano subisce, fatica su tutti i propri turni di battuta e ne cede due; due punti sono invece quelli lasciati dal servizio del trentaduenne di Londra in tutto il primo set. Nel secondo, Fabbiano riesce ad avvicinarsi alla linea di fondo e a togliere all’avversario la costante iniziativa del gioco, raccogliendo i frutti al terzo game. In un momento di incertezza per quanto riguarda l’inerzia della partita, risulta decisivo il passante di Ward che termina fuori con il campo sguarnito sulla palla per riprendersi subito il break; anche se, poi, aggancia Thomas sul 3 pari, l’azzurro ha ormai districato la matassa tattica, tanto che infila un parziale di 9 giochi a 1, volando al secondo turno dove troverà Laslo Djere, secondo favorito del seeding e già battuto nelle due precedenti sfide fuori dal circuito maggiore.
L’ERBA DI LORENZO – Recupera un set di svantaggio anche Lorenzo Sonego e si prende la seconda vittoria “erbivora” consecutiva a livello ATP imponendosi su Prajnesh Gunneswaran in due ore di gioco e dimostrando ancora una volta la sua voglia di lottare, incurante di un campo dai rimbalzi non sempre prevedibili (a voler essere gentili). Avevamo visto Gunneswaran nella sfida di Coppa Davis contro l’Italia dopo l’Australian Open, quando il suo capitano – ragionando forse per stereotipi – scelse di farlo giocare sull’erba, superficie a lui quasi sconosciuta ma amatissima dal nostro Seppi.
Il ventinovenne di Chennai si muove come se fosse ben più alto di quei 188 cm indicati dall’ATP e cerca con frequenza il suo dritto mancino non esattamente elegante. Anche Sonego gira attorno alla palla per sfoderare il suo colpo preferito e, al solito, varia con qualche smorzata. Il punteggio segue i turni di battuta e il tie-break è deciso da due errori consecutivi di Lorenzo sul proprio servizio: un rovescio largo cercando il lato destro dell’avversario e una smorzata facile e tatticamente corretta che però non supera la rete. I numeri mostrano che Gunneswaran ha perso due punti sulla prima, gli stessi concessi dal torinese sulla seconda.
Il dritto scomposto di Prajnesh comincia finalmente a comportarsi come ci si aspetta – vale a dire che si dirige abbondantemente largo verso sinistra, sempre che non centri la porzione di rete valida per il doppio – mentre Lorenzo si ricorda di essere quello più forte e arriva un 6-0 che richiede poco più tempo del precedente toilet break dei giocatori (che, a essere sinceri, è stato parecchio lungo). Gunneswaran salva con la battuta una palla break in apertura di terzo set e allora si va avanti come nel primo parziale.
Giunti sul 5 pari senza altre occasioni per chi è in risposta, un nastro nastro fortunato su cui Gunneswaran arriva particolarmente scoordinato e un doppio fallo valgono il break a Lorenzo che chiude al gioco successivo andandosi a prendere l’ultimo punto a rete e il quarto di finale contro Adrian Mannarino, battuto lo scorso anno a Roma. Il francese è uscito vincitore al terzo su Roberto Carballes Baena.
Eastbourne, secondo turno:
D. Evans b. [8] R. Albot 7-6(2) 6-2
C. Norrie b. J. Chardy 6-4 7-6(4)
[Q] T. Fabbiano b. [Q] J. Ward 2-6 6-3 6-1
[6] G. Simon b. T. Sandgren 7-5 6-1
[LL] J.I. Londero b. [WC] J. Clarke 6-7(5) 6-1 6-3
P-H. Herbert b. D. Kudla 5-7 7-6(8) 6-4
N. Jarry b. P. Cuevas 6-1 7-6(4)
Antalya, secondo turno:
[5] D. Dzumhur b. [WC] A. Celikbilek 6-3 4-6 6-3
L. Sonego b. P. Gunneswaran 6-7(3) 6-0 7-5
[2] A. Mannarino b. R. Carballes Baena 3-6 6-1 7-5
[3] J. Thompson b. B. Klahn 7-6(7) 6-3
Antalya, primo turno:
[Q] K. Krawietz b. [WC] C. Ilkel 6-4 6-4