C’è voluta un’esibizione al servizio impressionante di Sam Querrey per impedire a Thomas Fabbiano di guadagnare la prima finale nel circuito maggiore di una carriera sempre più edificante. Poco da recriminare, in ogni caso, da qualsiasi punto di vista la si osservi: la semifinale, anch’essa una primizia nella storia del giocatore pugliese, è stata giocata alla grande, come sottolineato dalle purissime ovazioni che il folto pubblico di Eastbourne gli ha tributato durante la partita e soprattutto dopo, quando anche l’avversario si è unito alle celebrazioni in favore dello sconfitto.
Non era facile e infatti non è andata, ma un altro, al posto di Fabbiano, avrebbe forse ceduto a una scura crisi di nervi: assente da undici settimane a causa dei noti problemi addominali che lo addolorano, Querrey ha imposto una seduta al poligono di quelle da almanacco annuale. In fondo alla partita si sono contati trentatré ace, neanche malissimo per un due su tre, quota pericolosamente vicina al record di trentaquattro realizzato a Indianapolis contro James Blake dodici anni fa, quando lo zio Sam intese pure tramandare ai posteri la delizia dei dieci ace consecutivi. Se tale vetta non è stata scollinata il merito è tutto dell’insubordinato tennista di Grottaglie, il quale ha iniziato a rispondere sempre meglio con l’andare delle ostilità.
Nel primo set, tennis demineralizzato dalla performance del battitore di Frisco con il colpo d’inizio scambio e bastino i numeri a definire i contorni della prestazione: 91% di prime in campo e 95% di conversione con dieci ace a referto, circostanze ampiamente sufficienti a rendere decisiva la prima delle tre palle break consecutive trasformata da Querrey nel sesto gioco. Fabbiano, spinto da un pubblico sempre più tendente a prenderne la parte, è stato encomiabile nel non disunirsi e nel rimanere aggrappato a ogni punto per forzare il tie break del secondo, impreziosendo la strenua resistenza con alcuni passanti molto apprezzati dalla folla dell’East Sussex. E se il servizio californiano fino a quel momento era stato inavvicinabile, qui Thomas ha indovinato il tredicesimo dell’anno, piazzando tre mini break e rinviando la decisione al terzo.
In comprensibile calo adrenalinico, il Nostro ha inaugurato il set dirimente subendo i primi sette punti, deteriore abbrivio di un pesantissimo zero a tre che avrebbe abbattuto un toro: in effetti Fabbiano non è più riuscito a rimontare, ma la clamorosa e applauditissima tigna di cui è portatore lo ha condotto a conquistare addirittura due palle del controbreak, le prime dell’incontro, una nel terzo e una nel decisivo nono gioco, entrambe cancellate, ma guarda, da due servizi vincenti del rivale. Al quarto match point, dopo averci provato nei limiti del possibile e oltre, Thomas ha salutato sconfitto e rincuorato: la settimana è stata eccellente e il primo turno di Wimbledon contro Tsitsipas fa sempre paura, ma forse un po’ meno.
Per la cronaca, la finale di Eastbourne sarà a tinte interamente statunitense. Lo sfidante di Querrey avrà infatti le sembianze del connazionale Fritz, (non troppo) sorprendente giustiziere del terzo favorito Kyle Edmund, a cui il proverbiale drittone non è bastato neanche per vincere un set.
Risultati:
S. Querrey b. T. Fabbiano 6-3 6-7(4) 6-3
T. Fritz b. [3] K. Edmund 7-6(8) 6-3
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Allo straordinario momento di forma che sta vivendo il movimento tennistico italiano, va aggiunto l’exploit di Lorenzo Sonego nel torneo categoria 250 di Antalya. Il 24enne di Torino infatti, sull’erba turca, ha raggiunto la sua prima finale in carriera in un torneo ATP battendo la testa di serie numero 4 Pablo Carreno Busta per 6-3 7-6(2), dopo un’interruzione per pioggia (con conseguente rinvio dell’incontro al giorno seguente) che avrebbe potuto fargli perdere il treno finora più importante della sua carriera.
L’incessante afa di Antalya di venerdì era stata infatti beffardamente interrotta da un improvviso scroscio di pioggia. Beffardo sicuramente per Lorenzo Sonego, che stava già pregustando un successo netto e pulito ai danni di Carreno Busta alla luce del comodo 6-3 5-3 40-0 di vantaggio. A quel punto gli ha prima fatto visita la più naturale paura di vincere, persino giustificabile quando si sta per accedere alla prima finale della carriera, e pochi minuti più tardi è stato il turno della pioggia, quando ormai Sonego aveva già dilapidato quattro match point (tre dei quali consecutivi, come detto) e si era persino fatto scippare il servizio ormai.
Interrotto quindi sul 5-5, l’incontro non avrebbe più avuto modo di ricominciare. Agli organizzatori, piuttosto celeri nell’annunciare il rinvio dell’incontro alla giornata di sabato, un premio per la pittoresca soluzione utilizzare per coprire il campo.
Alle riprese delle operazioni, avvenute oggi (sabato) alle 10:30, Sonego ha avuto un solo tentennamento. Nel dodicesimo game, il uso primo alla battuta al rientro in campo, la paura gli si è presentata per una rapida visita che si è manifestata con un doppio fallo iniziale. Ma un ace e tre discese a rete l’hanno scacciata via e Lorenzo è riuscito a guadagnarsi il tie-break. Il modo di affrontare la sfida è rimasto lo stesso: attacchi in contro tempo e frequenti discese a rete, e il gioco attendista dello spagnolo è stato falloso quel tanto che bastava. Dopo una manciata di punti Sonego è riuscito a prendersi un consistente vantaggio nel tie-break che gli ha permesso di portare a casa l’incontro, questa volta alla prima chance, grazie ad una demi volée larga di Pablo.
Sonego adesso, virtualmente tra i primi 60 del mondo per la prima volta, dovrà da recuperare le energie, soprattutto mentali, spese durante l’estenuante nottata e prepararsi per la finale contro il serbo Kecmanovic (sabato alle 14). L’unico ad esultare infatti nella giornata di ieri è stato proprio lui, il primo finalista Miomir Kecmanovic che è sopravvissuto a tre ore di tennis, non sempre esteticamente gradevole, e alla resistenza imprecisa di Thompson, spedito così a sfidare Kyrgios al primo turno di Wimbledon.
con la collaborazione di Paolo Di Lorito
Risultati:
M. Kecmanovic b. [3] J. Thompson 6-7(5) 7-6(5) 7-6(1)
L. Sonego b. [4] P. Carreno Busta 6-3 7-6(2)
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