[2] Ka. Pliskova b. [4] A. Kerber 6-1 6-4
Per la seconda volta in carriera Karolina Pliskova trionfa nel torneo WTA Premier di Eastbourne e lo fa battendo Angelique Kerber nella stessa maniera in cui ha battuto le altre avversarie lungo la strada: con un gioco potente e completo, accompagnato da solidità mentale e una sempre più convincente mobilità con i piedi. La numero 5 del mondo è uscita sconfitta dopo un’ora e 12 minuti ma resta comunque in vantaggio 7-5 negli scontri diretti. Per Karolina quella odierna era la quarta finale stagionale, dopo quelle vincenti di a Brisbane e Roma — sconfiggendo Tsurenko e Konta nelle rispettive finali — e perdendo contro Barty a Miami. Entrambe avevano già raggiunto due volte la finale a Eastbourne e solamente la ceca era riuscita una volta a portare a casa il titolo (nel 2017 contro Wozniakci,dopo aver perso la finale l’anno prima con Cibulkova) mentre la tedesca, è rimasta a secco di vittorie sia nel 2012 contro Paszek che nel 2014 contro Keys.
Come era già capitato svariate volte in questa settimana alla numero 3 del mondo, una volta agguantato un break di vantaggio non ne ha voluto più sapere di voltarsi indietro, e senza cincischiare anche oggi ha conquistato in questa maniera il primo set. Il primo break è arrivato nel secondo game dove Kerber ha commesso giusto un paio di errori, sia tecnici che tattici, dando così coraggio a una Pliskova che sin dai primi scambi ha tirato alla massima potenza annichilendo completamente le straordinarie abilità difensive della tedesca, tanto da batterla 6-1. Notevoli sono stati in questo torneo i miglioramenti fatti dalla ceca sul piano degli spostamenti e anche in questo incontro ciò è stato evidente.
In alcuni frangenti del secondo set ci sono stati tutti gli elementi di una battaglia epica: game lunghi e incerti, scambi lottatissimi e giocatrici dall’aria tesa. Purtroppo però è durato poco. Pliskova è partita ancora con un break di vantaggio e il momento di massimo agonismo c’è stato nel settimo game dove Kerber è riuscita a rimanere in carreggiata… ancora per un poco. La ceca infatti nei suoi ultimi turni di battuta ha sofferto poco e niente e le sue insolite e inaspettate urla di incoraggiamento spesso si confondevano con i ben più frequenti versi dei gabbiani che svolazzavano attorno. Dopo l’ultimo punto che ha sancito il 6-4, Pliskova ha finalmente potuto alzare le braccia al cielo e riacquisito il classico aplomb si è diretta, dopo la stretta di mano con Kerber, subito in direzione della coach spagnola Martinez.
Stando al punteggio la sconfitta oggi è stata sonora per la tedesca, ma parecchi game sono finiti ai vantaggi e soprattutto quando hai di fronte un’avversaria che mette in mostra un dominio del genere c’è poco da fare; non sarà certo questa sconfitta a far entrare Kerber in crisi prima di Wimbledon. Anzi si presenta da campionessa in carica con un’ottima preparazione dopo essersi riscaldata a dovere sia a Maiorca che a Eastbourne. Per Pliskova invece probabilmente non poteva esserci una preparazione migliore, il rischio adesso è di non fare come al Roland Garros dove tutta la fiducia accumulata con il successo a Roma è svanita in un batter d’occhio. Qui Conchita Martinez avrà il suo da fare ma del resto se è riuscita a condurre Muguruza alla vittoria di Wimbledon, non c’è motivo per il quale non dovrebbe riuscirci anche con Karolina.