Sta per prendere finalmente il via il 133esimo Wimbledon maschile, la cui prima edizione (vinta dal britannico Spencer Gore contro il connazionale William Marshall per 6-1 6-2 6-4), si giocò nel 1877. Il torneo femminile (al via nel 1884) è giunto invece alla sua 126esima edizione. L’edizione 2019 sarà anche la 52esima di Wimbledon e il 206esimo torneo dello Slam disputato in Era Open.
LA STRISCIA DEI BIG 3 – Federer, Nadal e Djokovic si sono spartiti gli ultimi 10 Slam giocati (l’ultimo a vincere un Major al di fuori di questi tre giocatori è stato Stan Wawrinka allo US Open 2016). Si tratta della terza striscia più lunga dei Big 3, che diventerebbe la seconda (a pari merito) se a vincere il titolo di SW19 fosse uno tra Nole, Roger e Rafa. La più lunga (18 Slam consecutivi) è stata invece quella iniziata al Roland Garros 2005 (successo di Nadal) e conclusa a Wimbledon 2009 (Federer).
LA DIFESA DEL TITOLO E IL FAVORITO DEL SEEDING – Storicamente (Era Open), i campioni in carica di Wimbledon e Roland Garros hanno avuto più successo nella riconferma del titolo rispetto a quanto avvenuto negli altri due tornei dello Slam. Ci sono riusciti otto giocatori diversi (Laver, Newcombe, Borg, McEnroe, Becker, Sampras, Federer e Djokovic) per diciotto volte in totale (a quota 18 anche il Roland Garros, Australian Open a 13 e US Open a 12). Il primo favorito del seeding Novak Djokovic è riuscito nell’impresa di confermare un titolo Slam per quattro volte nel corso della sua carriera: è successo come detto ai Championships (nel 2015) e tre volte a Melbourne.
Nel 2003, Lleyton Hewitt è diventato invece il primo campione in carica dei Championships in Era Open ad essere sconfitto al primo turno (contro Ivo Karlovic). Inoltre, nelle 51 edizioni disputate sempre in Era Open, in venti occasioni il titolo è stato conquistato dal primo favorito del seeding (l’ultimo è stato Novak Djokovic nel 2015). Nel 2016 proprio Nole fu sconfitto al terzo turno, nel 2017 Andy Murray fu eliminato nei quarti di finale, così come Roger Federer lo scorso anno.
SOLO DOPPIO PER MURRAY – Andy non prenderà parte al torneo di singolare, ma sarà ai nastri di partenza nel doppio maschile (in coppia con Pierre-Hugues Herbert, campione a Wimbledon nel 2016 con Nicolas Mahut) e nel misto (nessuna novità ufficiale sulla possibile compagna di avventura, ma potrebbe trattarsi di Serena Williams). Se dovesse vincere il titolo, Murray diventerebbe il primo giocatore in grado di trionfare a Wimbledon sia in singolare che in doppio dai tempi di Stich (campione in singolo nel 1991 e in doppio nel 1992). Gli unici altri tennisti ad esserci riusciti sono Connors, Laver, McEnroe e Newcombe.
I NUMERI DA SOGNO DI FEDERER: 21 E 9 – Se dovesse trionfare ancora una volta sui prati londinesi (in quello che sarà il 77esimo Major della sua carriera e il suo 21esimo Wimbledon, recordman assoluto davanti a Connor a quota 20) Federer diventerebbe il secondo giocatore nella storia – considerando sia uomini che donne – capace di conquistare il titolo di singolare ai Championships per nove volte (ci è riuscita soltanto Martina Navratilova: 78-79, 82-87, 90) e il quarto a vincere un singolo titolo dello Slam in almeno nove occasioni (oltre alla già citata Navratilova, Rafa Nadal ha vinto 12 volte il Roland Garros e Margaret Court 11 volte l’Australian Open).
IN 4 A CACCIA DEL TRONO DI BARTY – Ashleigh Barty (salita sulla vetta del ranking WTA il 24 giugno in seguito al successo nel Premier di Birmingham) vivrà le due settimane dei Championships da numero 1 del mondo. La seconda australiana della storia a sedersi sul trono (43 anni dopo Evonne Goolagong Cawley), non è però al riparo da eventuali sorpassi. Naomi Osaka (scavalcata proprio da Barty dopo 21 settimane in vetta), Pliskova, Bertens e Kvitova potrebbero infatti superarla a torneo concluso. La giapponese ha bisogno almeno di un terzo turno per sperare mentre Karolina dovrà raggiungere la semifinale, decisamente più complicata la strada per Petra e Kiki, alle quali un trionfo in finale potrebbe comunque non bastare per issarsi al vertice.
LOPEZ DA RECORD – L’edizione 2019 di Wimbledon segna la 70esima presenza Slam consecutiva di Feliciano Lopez (record in Era Open). Una striscia attiva iniziata nel 2002 al Roland Garros. Segue Roger Federer (striscia chiusa a 65, dall’Australian Open del 2000 a quello del 2016), Fernando Verdasco (striscia aperta di 65) e il nostro Andreas Seppi, alla 57esima partecipazione consecutiva in un Major.
150ESIMO CERCASI, LE PRIME VOLTE – Detto di Murray presente solo in doppio e con Del Potro assente per infortunio, Djokovic, Federer, Nadal, Cilic e Wawrinka sono gli unici campioni Slam presenti in tabellone. Se a trionfare domenica 14 luglio dovesse essere uno giocatore diverso da questi cinque, sarebbe il 150esimo campione Major della storia. In caso successo finale, a 20 anni e 336 giorni (età calcolata al momento della conclusione del torneo), il settimo favorito del seeding Stefanos Tsitsipas diventerebbe invece il più giovane vincitore di Wimbledon dai tempi di Boris Becker (campione nel 1986 all’età di 18 anni e 226 giorni) e il più giovane campione Slam dal successo all’Australian Open 2008 di Novak Djokovic (20 anni e 250 giorni).
La storia del tennis però ci insegna che vincere il primo Slam della carriera sui prati dei Championships è impresa ardua, o almeno è più complicato rispetto agli altri tre tornei Major. In Era Open, soltanto nove giocatori hanno conquistato il primo titolo Slam a Wimbledon (è successo 21 volte al Roland Garros, 13 allo US Open e 11 all’Australian Open). Per chiudere la parentesi su Tsitsipas, segnaliamo che il greco è uno dei 16 giocatori sotto i 21 anni presenti in tabellone (lo scorso anno erano 11): il più giovane in assoluto è Felix-Auger Aliassime (18 anni e 340 giorni), mentre il più vecchio è Ivo Karlovic (40 anni e 136 giorni).
PRIZE MONEY – Il montepremi complessivo del torneo maschile di Wimbledon sarà di £14,245,000, un incremento del 9.25% rispetto al 2018. Al vincitore andranno £2,350,000 e 2000 punti ATP, £1,175,000 al finalista e £45,000 per il primo turno.