da Londra, il nostro inviato
Dominic Thiem – Sam Querrey (secondo incontro, campo 2, precedenti 3-1 Thiem)
Dopo aver visto che fine hanno fatto i due giovanotti rampanti Zverev e Tsitsipas ieri, gli under-30 (tra i primi dieci ATP) in corsa rimangono Dominic Thiem e Karen Khachanov. L’austriaco, risultati alla mano, sembra il più pronto per i titoli pesanti, o almeno per provarci, come a Parigi. Un primo turno peggiore, però, da testa di serie numero 5, non poteva capitargli: Sam Querrey, oltre a essere un picchiatore tra i più devastanti del circuito, qui ha fatto quarti nel 2016 e semifinale nel 2017, non sta attraversando un periodo brillante, però appena vede l’erba il simpaticissimo Sam si rianima (finale a Easbourne la scorsa settimana, battendo il nostro Thomas Fabbiano in semi tra l’altro). Thiem dovrà evitare di farsi seppellire dal bombardamento, e se possibile degnarsi di rispondere e scambiare non in braccio ai giudici di linea. Rimane favorito, piuttosto nettamente, per qualità complessive di tennis, ma come è accaduto ieri con Jiri Vesely che ha sgambettato Sascha Zverev, dovesse verificarsi la sorpresa non sarebbe un avvenimento clamoroso.
Consigliata a chi ama il contrasto di stili, e le botte da orbi, che siano servizi, dritti o rovesci. I ricamini verranno lasciati a casa, oggi.
Nick Kyrgios – Jordan Thompson (ore 12 italiane, campo 3, nessun precedente)
Sulla carta, un match equilibrato che più equilibrato non si può: Nick, 43 ATP, contro Jordan, 44. Il simpatico australiano coi baffi gioca bene, ma è più un animale da terra e cemento che da erba. Però, inutile nasconderselo: di chi sia l’avversario di turno che affronta Kyrgios non frega nulla a nessuno, lui per primo. Tutti, ma proprio tutti, saranno sul campo 3 per vedere cosa succede. I possibili scenari sono tre:
1) Kyrgios entra in campo di buzzo buono, tranquillo e concentrato, e spazza via Thompson (come farebbe regolarmente su erba con chiunque se avesse questa attitudine, top compresi), in tre set rapidi rapidi. Probabilità: 10-15%
2) Kyrgios inizia bene, magari vince un set, poi qualcosa (un piccione all’orizzonte, un bimbo che starnutisce tre campi più in là, i baffi dell’avversario) lo infastidisce, in un attimo il match si trasforma in caciara totale, a quel punto che di là ci sia Baldissera o Thompson non cambia nulla, perché Nick se ne va incazzato come un bufalo mandando affanculo arbitro, spettatori e raccattapalle, e venendo bandito a vita da Wimbledon. Probabilità: 50/60%
3) Kyrgios serve solo da sotto fin dall’inizio, piazza (alternandoli) 50 vincenti e 50 errori nei primi 5 game, che durano mezz’ora l’uno, poi sul 3-2 al cambio campo si fa beccare dall’arbitro a giocare a NBA 2019 sul cellulare, che gli viene sequestrato come a scuola. Deluso e intristito, per il resto del match fa solo pallonetti alti 20 metri seguendoli a rete, e nonostante questo si arriva 12 pari al quinto set. Sul primo match point in suo favore, Nick mette tre tweener consecutivi, di cui l’ultimo in tuffo, all’incrocio delle righe, vince, e grida “IN YOUR FACE!!!” all’arbitro, per poi abbracciarlo fraternamente invece di dargli la mano. Nadal, nascosto in tribuna, spacca una Babolat dal fastidio, e si infortuna. Probabilità: 20/30%
Consigliata a tutti, stiamo scherzando?
Marcos Baghdatis – Brayden Schnur (secondo incontro, campo 8, nessun precedente)
Nulla da dire né tecnicamente né tatticamente, ma per la splendida persona che è Marcos dal punto di vista umano, da seguire perché potrebbe essere l’ultima. Solo questo. Chissà, in futuro un po’ della tranquillità e saggezza nell’approccio alla vita e al tennis di Baghdatis potrebbero essere utili al tormentato Stefanos Tsitsipas, come ci han raccontato separatamente entrambi. Nel frattempo, forza Marcos, e se dovesse andare male, grazie di tutto.
Consigliata ai cultori dell’involontariamente comico concetto di “Weak Era”, ai terrapiattisti, e a quelli che non credono che siamo andati sulla Luna. Più o meno siamo lì.