da Londra, il nostro inviato
Thomas Fabbiano – Ivo Karlovic (secondo match, campo 14, nessun precedente)
“Davide contro Golia” è un archetipo che affonda le sue origini nella notte dei tempi, probabilmente è tanto affascinante perché connaturato all’istinto degli esseri umani, basato sull‘empatia, che porta naturalmente a tifare per il più debole fisicamente. Nel caso della partita del nostro “mini-Davydenko” Thomas, però, il fascino non si esaurisce nelle palesi differenze biometriche (37 cm, 2.10 contro 1.73, e 35 kg, 105 contro 70) con l’avversario Ivo Karlovic. Il croato, infatti, ha 40 anni e 4 mesi, è il più anziano in tabellone di singolare (in doppio abbiamo l’immarcescibile Leander Paes, 46 anni compiuti), e insomma, anche tifare per i “vegliardi” ha le sue ragioni di essere.
Considerando poi la simpatia di Ivo dal punto di vista umano, credo che il sostegno dei tanti italiani che affollano quotidianamente i “Championships” sarà ben contrastata dal tifo trasversale di cui Karlovic gode un po’ ovunque. Tecnicamente, la faccenda sarà assai semplice: sullo scambio, Thomas a Ivo non la farà vedere. Al servizio, Ivo restituirà il favore con gli interessi. Soluzione per l’Italiano: interpretare ogni singolo game di risposta come se fosse un portiere che affronta i rigori. La volta che ne azzecca due-tre, e fa partita il palleggio, è fatta. Ma è tanto, tanto più semplice da dire che da fare. Con Opelka in Australia qualche mese fa è andata bene, speriamo possa ripetersi.
Consigliata agli amanti del pallottoliere per contare gli ace
Stan Wawrinka – Reilly Opelka (ore 12 italiane, campo 2, nessun precedente)
Più o meno valgono le stesse considerazioni tecniche esposte riguardo al confronto Fabbiano-Karlovic. Opposto al cecchino Reilly Opelka (2.10 di altezza), però, Stan-The-Man potrà mettere in campo, oltre alla chiara superiorità nello scambio, anche una potenza e un’incisività al servizio non tanto inferiori. Sono passati anni dall’ultima volta in cui abbiamo visto il buon vecchio Wawrinka arrivare in fondo a uno Slam (finale al Roland Garros 2017), ma il buon quarto ottenuto a Parigi un mese fa permette di ben sperare. E finché dura, quel rovescio vale il prezzo del biglietto del campo 2, e pure di quello del campo accanto.
Consigliata a chi tifa per il “Career Grand Slam” del leggendario Stanimal
Karen Khachanov – Feliciano Lopez (secondo incontro, campo 1, precedenti 2-0 Khachanov)
L’ultimo dei Next-Gen (o quasi, ha 23 anni ormai) rimasto in tabellone tra le prime 10 teste di serie è il moscovita Karen. Aspetto da playboy latino unito al fascino dell’est, combinazione micidiale che riscuote un successo clamoroso tra il pubblico femminile e pure tra quello maschile “non allineato” (signore e signori, siamo in periodo di Pride, che sostengo senza riserve), Khachanov tira tutto talmente forte da essere pericoloso ovunque, che sia erba, terra, cemento, ghiaccio o sabbia. Dall’altra parte si troverà il GOAT assoluto tra i direttori di torneo in attività, e a detta di molte e molti, pure il GOAT dell’avvenenza fisica, Feliciano Lopez.
In effetti stiamo parlando di una specie di Dio greco, ricordo momenti di tumulto a Indian Wells quest’anno (dove perse 6-4 al terzo proprio da Karen), quando Deliciano (come da spettacolare soprannome coniato da Judy Murray) si mise a fare stretching senza maglietta, e le urla delle spettatrici raggiunsero decibel da concerto rock. Tecnicamente, per Khachanov e Lopez la difficoltà maggiore sarà districarsi in mezzo al fitto lancio di biancheria intima ambosessi che li accompagnerà in campo. Fatto questo, a livello di tennis il confronto tra un attaccante puro, di classe, mancino, col rovescio a una mano e che fa spesso serve&volley, e un bombardiere moderno tipico, non può che essere interessantissimo.
Consigliata a tutti sia tecnicamente che esteticamente