[3] R. Nadal b. N. Kyrgios 6-3 3-6 7-6(5) 7-6(3) (da Londra, il nostro inviato)
La fila per entrare nel Centre Court di Wimbledon, in un secondo turno, è una cosa che si vede raramente in tribuna stampa. Ma visti i burrascosi trascorsi tra Nick Kyrgios e Rafa Nadal (3-3 i precedenti, tra cui una delle sconfitte probabilmente più dolorose per lo spagnolo, proprio qui nel 2014), la curiosità è tanta e comprensibile. I due si stanno cordialmente sulle scatole a vicenda, e non hanno mancato di farlo sapere a più riprese.
Il pomeriggio londinese è perfetto, soleggiato e piacevolmente tiepido, il pubblico come detto è quello delle grandi occasioni. Pronti, via, e nei primi 3 game Nick fa 3 punti, cedendo la battuta sull’1-0. Rafa gioca tranquillo piazzando qualche bel dritto dei suoi, e al primo cambio campo l’australiano inizia già a polemizzare con l’arbitro sul tempo che ci mette Nadal per essere pronto alla ribattuta. Si sblocca Kyrgios con una buona sequenza di bastonate al servizio, ma non sembra granché brillante negli spostamenti. Sul 4-2 Rafa, Nick ad alta voce (dalla tribuna lo sentiamo bene) si lamenta dicendo “he can’t take all this time between serves, it’s bullshit” (“non può prendersi tutto questo tempo tra i servizi, è una stronzata“), e continua a scuotere la testa seduto in panchina. Dopodiché, va a battere, e nel primo punto mette un vincente di seconda a 143 miglia all’ora, 230 kmh, poi chiude il game con un ace servendo da sotto, Rafa molto lontano in risposta manco si muove. La gente si sta divertendo un mondo, questo va detto.
Ci vuole altro per destabilizzare un tipo come Nadal, però, che senza fare una piega chiude il set 6-3 alla prima occasione. Sono passati 29 minuti, le statistiche dicono 8 vincenti e 2 errori Nick, e 8-2 anche per Rafa, che però ha conquistato 26 punti contro i 17 dell’avversario. Mi sto chiedendo se Nadal abbia mai subito un ace a 25 all’ora in vita sua, nel frattempo Kyrgios continua a parlare e arrabbiarsi con l’arbitro, francamente non se ne capisce il motivo, si sentono spezzoni di frasi quali “this is bad for the sport” (“questo fa male allo sport“), e cose simili, sempre riferite a supposte mancanze di Rafa riguardo al regolamento sui tempi di gioco. Vabbè.
Quattro bombe tra servizi e dritti mandano Nick avanti nel secondo set, due errori di Nadal nel game successivo e poi un drittaccio all’incrocio dell’australiano portano al 15-40 e alle prime palle break per Kyrgios. Qui uno scambio spaventoso, 24 botte a tutto braccio concluse dal lungolinea vincente di dritto di Nick, gli danno il break. 2.0 per lui, stai a vedere che forse abbiamo una partita. Certamente lo spettacolo non manca, e che l’australiano ce la stia mettendo tutta per una volta è evidente. La cosa non impedisce a Rafa di spingere alla grande col rovescio, arrivare a due palle dell’immediato contro-break, ma una bella palla corta di Kyrgios e poi una sciocchezza dello spagnolo (passante addosso da posizione comoda) le cancellano, e in un attimo siamo 3-0. In questi primi tre game, l’australiano ha messo 7 vincenti netti commettendo un solo errore, che roba.
Ora anche gli scambi da fondo sono equilibrati, il che non è una buona notizia per Nadal, che si fa ancora fregare da un servizio da sotto nel quinto game, siamo 4-1. Il pubblico a tratti rumoreggia quasi critico nei confronti di Nick, ma per lo più se la sta spassando, d’altronde non sono cose che si vedono spesso a livello professionistico, sul centrale di Wimbledon con uno che ha vinto 18 slam, poi. Sarà che ora è in vantaggio, ma Kyrgios ha smesso di borbottare, e pare stia pensando al gioco. Ma la frittata è nell’aria, e si concretizza nel settimo game: due palle corte insensate, una volée alta di rovescio dorsale fuori tre metri, e un dritto sotto il nastro regalano il controbreak a Rafa.
Puntualmente Nick si mette di nuovo a dirne di tutti i colori all’arbitro, che è il francese Damien Dumusois, urlandogli “quando gli farai rispettare queste caxxo di regole?“, e continuando con “ti senti potente lassù, eh, stai bene là, sì?“, senza smettere fino a prendersi un sacrosanto “code violation”. Più o meno un punto sì e uno no, comunque, Kyrgios fa vedere cose notevolissime, come un tocco a rete a dir poco delizioso, o qualche dritto da paura, il problema – scleri costanti a parte – è che li alterna ad autentiche sciocchezze. Nulla di nuovo, insomma. Nell’ottavo game, però, ne piazza due di fila, brekka di nuovo, e servendo come un treno chiude 6-3, un set pari. Disarmante, e frustrante per Nadal, che come è noto odia quando l’andamento del match non dipende da lui.
Il terzo set prosegue regolare nel punteggio, Nick però ha ricominciato a litigare con l’arbitro, mi sembra di capire che ce l’abbia con Dumusois perchè questi gli ha risposto “lo farò quando lo deciderò io” alla domanda (urlata) “quando gli farai rispettare le regole?”. La sceneggiata costante non impedisce all’australiano di continuare a tirare fortissimo qualsiasi cosa, il gioco chiaramente ne risulta spezzettato, ma alla fine ci stiamo divertendo. Siamo 3-2 Nadal quando scocca l’ora e mezza di partita, che ovviamente va via bella veloce. Un gesto di gran sportività di Nick, che dice a Rafa “chiama il challenge, era buona“ su una palla chiamata fuori allo spagnolo, che aveva effettivamente preso la riga, gli guadagna molti applausi del pubblico, lo spagnolo fa invece abbastanza lo gnorri qui, dei due il più teso è chiaramente lui.
Kyrgios continua a fare un po’ di circo, in particolare oggi ha una predilezione per le smorzate giocate a caso, sul 4-4 spara un siluro omicida addosso a Rafa a rete (nulla di antisportivo, intendiamoci, un passante addosso assolutamente legittimo tirato da fondo), e lo porta ai vantaggi. Il “vamos” urlato a pieni polmoni dallo spagnolo, che accompagna il rovescio fuori di poco dell’avversario, è un indice di quanto Nadal stia sentendo il momento, quando sul dritto fuori tre metri di Nick poi festeggia come avesse vinto la cosa è ancora più evidente, siamo 5-4 per lui. Molto più rilassato, e facendo pure il gigione a rete, l’australiano pareggia 5-5, l’impressione è che Nick stia antipatico a Rafa molto più di quanto Rafa stia antipatico a Nick, che in fondo se ne frega, e ci tiene a farlo capire.
Senza scossoni, si approda al tie-break, Nadal va avanti fino al 6-3 (solita sciocchezza con il drop-shot di Nick), e poi chiude bene per 7-5, celebrando in un modo tanto evidente da far capire con chiarezza quanto un tipo come Kyrgios sia capace di scardinargli le certezze e la comfort-zone in campo. In ogni caso, siamo 2 set a 1, son passate 2 ore e 9 minuti, il saldo vincenti-errori è di 42-19 per Nick, 29-11 per Rafa, stiamo assistendo a una gran partita, per quanto diversa dal consueto.
Il quarto set non vede rischi per i turni di servizio dei due, almeno momentaneamente l’atmosfera sembra distesa, ovvero stanno giocando un match di tennis senza troppo circo intorno, il che ovviamente è merito di Nick che sembra aver smesso di fare i numeri extra-gioco. Si arriva al 6-6 senza che nessuno abbia superato il 30 sulla battuta avversaria, Nadal fa il suo gioco, pressando con il dritto appena può, Kyrgios mischia le carte con tutto il suo repertorio, e tira missili spaventosi con il servizio. Una sciocchezza a rete costa subito il mini-break a Nick, Rafa allunga senza sbavature, scoccano le tre ore, Kyrgios spara lungo un dritto, ed ecco il 6-3 e tre match-point per lo spagnolo, che chiude alla prima occasione. Stretta di mano normale a rete, certo non cordiale ma nemmeno polemica, e Rafa è al terzo turno, troverà Jo-Wilfried Tsonga, con cui ha vinto 8 volte su 12.
LE DICHIARAZIONI POST-PARTITA
Nadal a caldo: “È stata una partita dura, quando lui ha voglia di giocare è uno dei più difficili da affrontare in assoluto, e con me evidentemente la voglia ce l’ha. Non voglio commentare le sue discussioni con l’arbitro, io ero solo lì vicino. Potenzialmente lui è uno che potrebbe vincere gli Slam, è strano vedergli fare cose del genere in campo, e poi fare vincenti da non credere. Mi sono un po’ deconcentrato a un certo punto, quando ho perso il secondo. Lui è quasi impossibile da brekkare, sono contento di aver tenuto i miei servizi alla fine e di averla spuntata nei tie-break”.