da Londra, il nostro inviato
Roger Federer è ai quarti di finale per la diciassettesima volta ai Championships e dall’alto della sua esperienza ha parole dolci per Berrettini nel dopo partita. “Forse era nervoso all’inizio, non ha giocato al meglio, io ho risposto molto bene. È importante che non sia troppo deluso, ha fatto un grande torneo e deve guardare avanti”.
A fine partita Berrettini è stato simpatico con il grande campione svizzero. “Lui mi ha fatto i complimenti per la mia stagione sull’erba. Io gli ho dett grazie per la lezione, quant’è per la lezione?“.
Roger ricorda un’esperienza simile quando era un ragazzo ai primi passi sul Tour. “Ricordo quando agli US Open presi 6-1 6-2 6-4. Sei schiacciato, vai a casa, non capisci cosa ti sia successo. Capisci che devi lavorare più duro. Un’altra volta, sempre a New York dovevo giocare con Mirny, aspettai dieci ore a causa della pioggia e alla fine persi nettamente. Certe sconfitte non le puoi spiegare, l’importante è che in questi momenti non ti lasci andare”.
Simpatico il siparietto con il Direttore in conferenza stampa.
Ubaldo: “Ho bisogno del tuo aiuto, avevo visto Berrettini vincere a Stoccarda e fare semifinale ad Halle…”
Federer: “Non ti ho visto ad Halle, hai preso la strada più comoda e hai guardato il match in tv rilassandoti sul divano” (sorride).
Ubaldo: “Hai ragione, ma l’ho visto e stamattina ho scritto ‘non credo che Berrettini possa battere Federer, ma non perderà 6-1 6-2 61-2’, che invece è stato esattamente il risultato che è venuto fuori…“
Federer: “Dovresti cambiare lavoro o no, è questa la domanda? Pensaci!“(risata)
Ubaldo: “Sto cercando di pensare cosa puoi avergli detto prima di scendere in campo. Eri il suo idolo, gli hai detto qualcosa che lo ha scioccato? Come lo spieghi?”
Federer: “Onestamente gli ho semplicemente detto ‘ciao’ scendendo in campo, non ho fatto alcun giochetto o pretattica”.
Ubaldo: “So che ti ha detto grazie per la lezione alla fine della partita”
Federer: “È questo che ha detto? Il mio italiano non è abbastanza buono. Cosa stavamo dicendo? Lui serve ad una media di 130 miglia orarie e la seconda a 105-110, ma ha fatto solo tre ace“.
Ubaldo: “Qualcosa di sbagliato?”
Federer: “No, semplicemente più lento, stasera le condizioni erano più fresche e mi sono accorto che non andava bene il servizio. Se fai una media di 225 km/h dovresti avere risultati migliori”.
Ubaldo: “Qualcosa di mentale?”
Federer: “Forse era nervoso all’inizio, ma comunque dovrebbe fare degli ace. Non è stata una buona giornata per lui, per me sì, sono stato bravo a rimandargli tante palle anche grazie alle condizioni di gioco, sono riuscito a manovrare bene con lo slice e lui non mi ha fatto male con il diritto. Poi quando sei sotto di due set velocemente, è dura”.
Ubaldo: “Quindi devo dimettermi?“
Federer: “Non ancora, prenditi un altro paio di giorni (risata). Poi ne riparliamo”.
Matteo Berrettini, invece è apparso amareggiato ma comunque felice del proprio torneo. “Sto cercando di realizzare, ancora non ho capito bene. Sicuramente sarà un’esperienza che mi farà crescere tanto. Mi ricordo quella partita con Fabio a Roma… provai le stesse sensazioni, mi sentivo in difficoltà. Le sveglie fanno bene. Negli ultimi tornei ho sempre lottato, con tante chance. Era tempo che non mi capitava una partita così. Penso che se la prenderò nel modo giusto come penso farò, mi farà crescere tanto“.
Ma quale è stato il problema principale della partita contro Federer? “È stato un mix, sia il posto, sia lui. Neanche riuscivo a pensare, ero poco lucido. Certamente ho la sensazione che se dovessi giocarci 5-6 volte contro, potrei fare meglio”.Il bilancio dell torneo e della stagione resta comunque ampiamente positivo: “Dovrei essere numero 18, dipende anche dagli altri. Sinceramente anche se avessi perso al primo turno sarebbe stata una grande stagione lo stesso, non devo pensare solo alla sconfitta di oggi, il percorso è importante, ho vinto tanto e devo essere felice di quello che sto facendo. In fondo è solo il secondo anno sul tour, c’è un percorso di maturazione tecnica e mentale“.
Ma cosa ha colpito principalmente Matteo di Roger Federer visto così da vicino? “Mi ero allenato con lui due volte nel 2015 quando io non ero a questo livello. Oggi avevo la sensazione che lui giocasse benissimo. Ti toglie sempre il tempo, sia quando attacca, sia quando rallenta. Anche quando rallenta, è incredibile, ma ti toglie il tempo. È una roba che non si può descrivere. Quando spingi la palla ti torna più veloce, stiamo parlando del più grande di sempre. È una roba che… non lo so! È qualcosa che va al di la di tutto, probabilmente tutti noi siamo qui perché c’è stato lui. Questa è la descrizione”.
John McEnroe ha previsto un ingresso in top10 entro fine anno per Berrettini. “L’ho conosciuto qui, mi ha fatto i complimenti. Mi fa piacere che dica queste cose di me. In questo momento non penso alla top10, soprattutto dopo una partita così… ma fa piacere che uno come McEnroe dica queste cose di me”.