Djokovic, Nadal e Federer hanno sofferto pochissimo agli ottavi di finale rispettivamente contro Humbert, Sousa e Berrettini. Il lignaggio dei prossimi avversari è superiore per tutti e tre, dunque è probabile che le difficoltà possano salire. Ma prima di andare a scoprire come si sono qualificati i tre giocatori che ora sfideranno i tre principali favoriti per la vittoria finale, un dato: sia Goffin (che sfiderà Djokovic), che Querrey (opposto a Nadal) e Nishikori (vs Federer) hanno vinto l’ultimo confronto diretto con i tre mostri sacri. Nello specifico:
- Goffin b. Djokovic 6-2 3-6 7-5 (Montecarlo 2017, quarti di finale)
- Nishikori b. Federer 7-6(4) 6-3 (ATP Finals 2018, Round Robin)
- Querrey b. Nadal 6-3 7-6(3) (Acapulco 2017, finale)
DAVID SFIDA NOLE – La settima sfida in carriera tra David Goffin e Fernando Verdasco (3-3 i precedenti) si preannunciava equilibrata sin dall’inizio, ma il filo dell’equilibrio viene rotto quasi subito da Goffin che sfrutta un pessimo game al servizio di Verdasco per portarsi in vantaggio 2-1. Immediata reazione e la parità si trascina fino a un tie-break tesissimo, nel quale Verdasco manda all’aria quattro set point con due errori non forzati di dritto (che finora gli era valso 8 vincenti) e due vincenti di Goffin, che prende in mano il tiebreak e lo chiude 11-9. Nonostante i rimpianti per le occasioni mancate Verdasco non si scompone e domina il secondo set sfruttando le incertezze al servizio di Goffin, che chiude col 29% di punti sulla seconda.
Il momentum di Verdasco continua anche nel terzo set, nel quale si procura due palle break nel primo game che spreca con due dritti lunghi. Goffin riacquista però tranquillità al servizio e si mette sostanzialmente ad aspettare uno dei (soliti) cali mentali di Verdasco. Il break per Goffin arriva sul 4-3, addirittura dopo aver rimontato da 0-40, e gli vale il set del sorpasso; il problema per lo spagnolo è che esattamente un set più tardi deve fronteggiare altre tre palle break, l’ultima delle quali gli risulterà fatale (tocco chirurgico a rete del belga).
Goffin chiude il match con un ace e si regala così i primi quarti Slam da Melbourne 2017, ovvero la sfida apparentemente impossibile a Novak Djokovic. L’impressione è che Goffin possa comunque costituire un buon test per la condizione di Nole. Il belga è sembrato molto affidabile al servizio e, preso atto che l’erba di quest’anno lo permette ampiamente, estremamente a suo agio nello scambio prolungato da fondocampo. Le variazioni – che saranno obbligatorie per scombinare i piani di Djokovic – potrebbero costituire un buon punto di domanda per il serbo, che resta però nettamente favorito. Quel 5-1 negli scontri diretti, con l’unica vittoria di Goffin nel pieno della crisi di Djokovic (Montecarlo 2017), è fin troppo eloquente.
Giorgio Di Maio
SAM PRONTO PER RAFA – Doveva essere una battaglia di servizi e così è stato il derby americano tra Sam Querrey e Tennys Sandgren giocato sul Campo n.12 di Wimbledon. Alla fine l’ha spuntata il favorito, il nativo di Las Vegas, che ha raggiunto quindi i quarti di finale per la tera volta negli ultimi quattro anni a Wimbledon (due anni fa si era spinto fino in semifinale). Sandgren che veniva dalla netta vittoria su Fognini al terzo turno, ha lottato alla pari per quasi tre ore in una partita che ha visto un solo break, costato a Tennys il primo set nel decimo gioco. La stessa cosa sembrava poter accadere nel secondo set quando sempre sul 5-4 Sandgren ha concesso un altro set point annullato con il servizio. Querrey ha avuto un secondo set point sul 7-6 del tie-break prima di perderlo per 9 punti a 7. Sam ha invece vinto con autorità i due tie-break dei due set successivi garantendosi il pass per i quarti di finale.
Querrey sui campi di Wimbledon ha già battuto due volte la prima testa di serie e campione in carica del torneo: nel 2016 Novak Djokovic e l’anno successivo Andy Murray. Sarà chiamato a un’altra impresa simile mercoledì contro Rafael Nadal, apparso in forma smagliante. I precedenti dicono 4-1 per Rafa ma Sam ha vinto l’ultimo, la finale sul cemento di Acapulco nel 2017. Storicamente Nadal ha sempre sofferto a Wimbledon contro i grandi battitori e infatti l’unico set finora perso nel torneo è stato quello contro Kyrgios, anche se poi ha controllato agevolmente uno spento Tsonga al terzo turno. L’attitudine di Querrey per questi campi può essere certamente un pericolo per lo spagnolo ma è chiaro che Zio Sam è chiamato, se non al match della vita, sicuramente a qualcosa di molto simile.
Luca De Gaspari
DERBY UNIQLO PER ROGER – Ai quarti anche Nishikori come lo scorso anno dopo aver avuto la meglio in quattro set sul kazako Kukushkin con il punteggio finale di 6-3 3-6 6-4 6-3. Match abbastanza combattuto dove tuttavia il giapponese ha sempre dato l’impressione di essere in controllo pur distraendosi nella parte centrale del secondo set. Un Nishikori solido che ha sempre giocato i punti chiave del match con ottima autorevolezza e personalità, portandoli a casa sostanzialmente quasi tutti.
Il giapponese incontrerà il re Roger Federer che ha disposto facilmente del nostro Berrettini. 7-3 gli scontri diretti a favore dell’elvetico, che si è affermato sia nell’unico precedente sull’erba nella semifinale 2014 ad Halle che nell’ultimo a livello Slam, agli ottavi di finale dell’Australian Open 2017. Il Federer finora osservato in questa edizione dei Championships parte sicuramente favorito in una sfida nella quale Nishikori dovrà necessariamente far valere le sue doti di ribattitore per poterlo impensierire e minare una delle sue principali certezze sui prati, il servizio. A meno che il ‘sortilegio dell’ultimo precedente’, di cui vi abbiamo parlato all’inizio, non possa davvero essere più di un semplice esercizio cabalistico.
Gianluca Santori