Siamo alle ultime tre partite del torneo femminile. Ancora tutto è da decidere, ma un primo verdetto è già stato emesso: dopo tre titoli Slam conquistati dalla giovane generazione questa volta il titolo andrà a una tennista più matura. Agli US Open 2018 e agli Australian Open 2019, aveva infatti vinto Naomi Osaka (nata nel 1997). Al Roland Garros Ashleigh Barty (nata nel 1996). A Wimbledon l’ultima tennista della generazione più giovane a resistere è stata Karolina Muchova (anche lei del 1996), uscita nei quarti di finale.
Dunque la vincitrice o farà parte della età di mezzo di Svitolina e Halep (nate rispettivamente nel 1994 e nel 1991), oppure della generazione più anziana di Williams (1981) e Strycova (1986).
Altro dato interessante: nel 2019 si sono giocati tre Slam e abbiamo avuto 12 semifinaliste differenti. A dimostrazione di quanto equilibrio ci sia attualmente in WTA. Non ho avuto il tempo di controllare, ma mi fido della indicazione di un nostro lettore, Bruno Mazzia, secondo cui l’ultima volta in cui accadde si era nel 2004.
Ogni giocatrice è a caccia di record, più o meno storici. Serena continua a inseguire Margaret Smith Court e i suoi 24 titoli Slam, anche se non tutti conquistati in era Open.
Strycova non solo raggiungerebbe la prima finale Slam della carriera ma sarebbe l’esordiente più anziana in epoca Open. Svitolina in caso di vittoria diventerebbe la prima tennista Ucraina a vincere un Major facendo meglio di Andrei Medvedev (finalista a Parigi nel 1999). Mentre Halep con un successo a Wimbledon otterrebbe un traguardo sfuggito addirittura al connazionale Ilie Nastase, che ai Championships raggiunse due volte la finale (1972, 1976) uscendo sempre sconfitto.
Ecco il tabellone delle semifinali:
[11] S. Williams vs Strycova
[8] Svitolina vs [7] Halep
Semifinale parte alta: S. Williams vs B. Strycova
Ranking: Williams #10, Strycova #54
Precedenti 3-0
2017 Australian Open Hard R16 [2] Williams d. [16] Strycova 7-5 6-4
2012 Wimbledon Grass R128 [6] Williams d. Strycova 6-2 6-4
2012 Australian Open Hard R64 [12] Williams d. Strycova 6-0 6-4
Avversarie incontrate da Serena Williams a Wimbledon 2019:
Gatto-Monticone 6-2, 7-5
Juvan 2-6, 6-2, 6-4
[18] Goerges 6-3, 6-4
[30] Suarez Navarro 6-2, 6-2
Riske 6-4, 4-6, 6-3
Saldo complessivo vincenti/errori non forzati nel torneo: +31 (141/110)
Avversarie incontrate da Barbora Strycova a Wimbledon 2019:
[32] Tsurenko 6-3, 6-2
Siegemund 6-3, 7-5
[4] Bertens 7-5, 6-1
[21] Mertens 4,6 7-5, 6-2
[19] Konta 7-6(5), 6-1
Saldo complessivo vincenti/errori non forzati nel torneo: +26 (120/94)
Come si vede, i precedenti tra Williams e Strycova si sono tutti svolti a livello Slam. Non ricordo i primi due match (penso di non averli proprio visti), ma mi è invece rimasto impresso il più recente, agli Australian Open 2017, l’ultimo Major vinto da Serena. In quel torneo Williams vinse le sue sette partite tutte in due set, senza lasciare chance alle avversarie. Forse perché aveva ricevuto la notizia di essere incinta e desiderava stare in campo il meno possibile, sta di fatto che era stata estremamente continua, senza il minimo passaggio a vuoto.
Di tutte le avversarie di quel torneo l’unica capace di portarla sul 5-5 era stata proprio Strycova, innanzitutto grazie a una ottima prestazione in risposta. Ne era uscita una partita insolitamente ricca di break (7 nel primo set e 3 nel secondo), che aveva spostato il gioco verso uno stile di tennis più nelle corde di Barbora. Naturalmente quella Serena era in grado di vincere ugualmente anche se doveva disputare match che uscivano dalla sua “confort zone” (in cui la maggior parte dei punti si decide con i colpi di inizio gioco). Ma è un aspetto interessante di cui tenere conto oggi, con una Williams complessivamente meno dominante rispetto agli anni pre-maternità.
Secondo aspetto interessante: dopo aver perso il primo set Barbora non si era “sciolta” ed era rimasta in scia a Serena, tanto da strapparle l’ultimo servizio sul 3-5, nel momento in cui Williams serviva per il match. Poi Serena avrebbe rimesso le cose a posto con un controbreak immediato. In quel momento Strycova era numero 16 del ranking, il suo massimo di carriera, reduce da una stagione (il 2016) molto continua ad alto livello.
Torniamo a oggi. Ecco qualche numero preso dal database di Wimbledon 2019, riferito alle prime 5 partite sin qui disputate nel torneo. Delle otto giocatrici che hanno raggiunto i quarti di finale, Strycova è quella che è scesa di più verso la rete (169 volte), con una percentuale di punti vinti del 70% (118 su 169). Per curiosità: dietro a Strycova seguono a pari merito Muchova e Riske (130 discese a rete). Serena si ferma a 85 discese in tutto il torneo con il 60% di punti vinti (51 su 85).
Se invece consideriamo soltanto i serve&volley, quelli di Strycova sono 65, 50 di questi vincenti. Una percentuale davvero significativa, visto che corrisponde al 20% di tutti i punti giocati nel suo torneo. Serena invece ha effettuato un solo serve&volley (perso).
Williams e Strycova sono a pari merito nella classifica dei doppi falli (10 a testa), ma naturalmente Serena la surclassa per quanto riguarda gli ace: 41 a 12.
C’è un dato curioso fra tutti quelli del database: Strycova ha vinto esattamente gli stessi punti rispondendo alla prima e alla seconda di servizio avversaria. Davvero inusuale, visto che di solito c’è uno scarto consistente tra i due valori. Questi i numeri: Punti vinti rispondendo alle prime di servizio: Williams 39%, Strycova 46%. Rispondendo alla seconda: Williams 55%, Strycova 46%.
Direi che la spiegazione più logica è che Barbora si trovi meglio nelle risposte di pura opposizione rispetto a quelle da eseguire con un normale swing. Ma cinque match sono pochi e non costituiscono una base del tutto attendibile per questo genere di analisi.
Nella conferenza stampa successiva alla vittoria contro Konta, Strycova ha raccontato che sin dall’inizio dell’anno aveva guardato verso Wimbledon come suo obiettivo principale (“il torneo che amo di più”), e per questo era straordinariamente raggiante per avere proprio a Londra ottenuto il miglior traguardo di carriera.
A proposito di Williams ha spiegato: “Non ho paura a giocare contro di lei. Giovedì scenderò in campo e cercherò di fare il mio gioco. Certo, non ho la potenza di Serena, ma ho altre armi. Cercherò di usarle il più possibile. Mi divertirò. A questo punto non ho davvero nulla da perdere. Combatterò su ogni punto possibile”.
Barbora si è fatta la fama di avere un carattere pepato e combattivo e quindi si può essere certi che non abbia parlato tanto per dire. A 33 anni è diventata la più anziana esordiente in una semifinale Slam superando il record di Roberta Vinci. Guarda caso Roberta quella semifinale l’avrebbe poi vinta, proprio contro Serena, nel famoso match degli US Open 2015 che costò a Williams il Grande Slam.
C’è però un piccolo campanello di allarme di cui tenere conto: Strycova in carriera ha disputato otto finali, ma ne ha vinte solo due. Segno che anche lei non è immune dalla pressione nelle occasioni importanti.
Sia Serena che Barbora a Wimbledon sono state impegnate in due eventi: Strycova nel doppio femminile (in coppia con Hsieh); Williams nel misto (in coppia con Murray). Entrambe nel giorno dei quarti di finale hanno disputato un secondo match e un altro lo hanno giocato nel giorno di riposo del singolare, cioè mercoledì. Con esiti diversi: Strycova ha vinto, Williams è stata eliminata.
Tecnicamente e tatticamente, il gioco di Williams lo conosciamo, e non credo occorra scrivere molto. A Serena converrà cercare di abbreviare gli scambi, in modo che diventino decisivi i colpi di inizio gioco (servizio e risposta) nei quali è, ancora oggi, la migliore del circuito. Il suo obiettivo sarà comandare il più possibile le operazioni per limitare gli spostamenti laterali che sono il suo punto debole negli ultimi anni.
Piano opposto per Strycova, che non può pensare di fare a braccio di ferro con la sua avversaria, e quindi dovrà innanzitutto cercare di entrare il più spesso possibile nello scambio per poi provare a variare il gioco In due modi: allargando le geometrie in orizzontale, ma anche a costruendo soluzioni differenti sulla verticale. Per questo quanto più il match diventerà complesso e articolato, tanto più avrà speranze di spuntarla.
Ma che Serena sia la favorita è inutile dirlo.
a pagina 2: La semifinale della parte bassa