È un Roger Federer visibilmente soddisfatto quello che arriva in sala stampa dopo il match fantastico vinto contro Rafa Nadal. “È stato un primo set duro, ho servito bene, ci sono stati scambi veloci, nel tiebreak ho giocato molto bene. Nel secondo set, il sole e il vento dal lato basso davano fastidio, ho preso il break lì, e Rafa era ‘in the zone'”.
La partita è chiaramente girata all’inizio del terzo set ed è sublimata negli ultimi due game del quarto set. “Beh, nel terzo e quarto set ci sono stati degli scambi brutali, sono stato bravo a vincerli. Lì il match è girato dalla mia parte. È sempre bello giocare qui con Rafa, l’ultimo game è stato davvero da pazzi… sono contento che sia finito! Ma sento di aver giocato alla grande tutto il quarto set“.
Adesso Roger è atteso dalla finale con Novak Djokovic, e sarà la quarantottesima volta che i due incroceranno le racchette. “Giocare contro Djokovic è come giocare contro Rafa, quando giochi con uno più di 15 volte c’è poco da sorprendersi a vicenda, alla fine conta chi è bravo in quel momento, chi è più tosto nei momenti importanti, è uno sport brutale, non sempre il migliore vince“.
Subito dopo il match Roger ha dichiarato di sentirsi esausto ma chiaramente è intenzionato a dare battaglia nella finale di domenica. “Non ho molte energie per pensare ad allenarmi, colpirò qualche palla domani, poi il warm up domenica. È come a scuola, non ti metti a leggere libri il giorno dell’esame. Di certo non si può festeggiare ora, non è ancora finita, se fossimo alla fine del torneo ora vi parlerei in modo diverso, ma c’è ancora una partita da giocare. La mentalità vincente è non essere contenti solo di essere in finale, arrivarci è il risultato dell’aver giocato bene per le due settimane del torneo”.
Contro Nadal Roger è apparso in grande forma fisica, anche negli scambi più lunghi. “Non sono sorpreso, vincere gli scambi lunghi è sempre una bella sensazione, ma alla fine ce ne sono stati pochi oggi. Comunque è sicuramente importante che io sia in grado di vincerli. Ma non è la cosa più importante della partita e non lo sarà nemmeno in finale. Non è che se li vinci smonto il mio avversario o nulla del genere, lui è un campione, lo sono anch’io, e ce la giochiamo”.
Nel 2003 Roger e Serena Williams vinsero i Championships appena ventunenni e adesso sono di nuovo in finale. “Beh è insolito, è speciale per tutti e due, è fantastico quello che sta realizzando per il tennis, io la rispetto profondamente ma anche Simona, che domani giocherà la sua prima finale qui, deve scendere in campo con la mentalità vincente“.