Tradizione, eleganza e fair play contribuiscono da sempre a fare di Wimbledon il tempio sacro del tennis ed uno degli eventi sportivi più amati al mondo. Abbiamo detto l’eleganza, concetto importante per gli organizzatori del torneo che, anche se hanno puntato sul verde (dell’erba preziosa dei campi) e il viola (come i fiori deliziosi che ornano i vialetti, le aiuole e i balconi dell’All Engalnd Club), hanno fatto del bianco uno dei simboli dell’eccellenza dello slam londinese. E allora, per calcare il verde dei prati di Church Road, i giocatori devono presentarsi rigorosamente di bianco vestiti. Quali sono stati gli outfit all white più belli, più originali, più improbabili e più scontati sfoggiati a Londra quest’anno?
Serena Williams – Nike
Laura Guidobaldi: Serena ci ricasca. Dopo il completino da spiaggia esibito al Roland Garros, si presenta anche all’All England Club con un outfit che, anche se non del tutto spezzato (il top e il gonnellino sono uniti da una breve cucitura sul davanti), lascia scoperta la parte inferiore della schiena e della pancia. Estremamente grintoso, certo. Ma non proprio in stile “british” se pensiamo all’atmosfera chic e ovattata che aleggia nel circolo di tennis più esclusivo del mondo. Forse il dettaglio più riuscito è la scelta del tessuto, che ricorda un po’ il “nido d’ape”. E, per non farsi mancare nulla, questa volta la campionessa americana ha scelto un baffo interamente ricoperto di cristalli dorati Swarovski. Vi è piaciuto? Su un modello un po’ più sobrio, avrebbe conferito preziosità e un tocco di eleganza ma su questo “due pezzi” risulta decisamente esagerato e forse anche un po’ kitch.
Valerio Vignoli: A Wimbledon non si sgarra. Non c’è posto per culotte super aderenti o bikini stracciati in stile Destiny’s Child nel video di Survivor. Non c’è posto per messaggi femministi nascosti da qualche parte. A Wimbledon il protagonista è… Wimbledon. Il tradizionale bianco travolge ogni velleità di anticonformismo, costringendo tennisti e tenniste a piegarsi a canoni (fin troppo) stringenti. Tutto ciò deve sembrare soffocante per una personalità esuberante ed estrosa come Serena Williams. Una che vuole essere sé stessa sempre e ovunque. E infatti Queen S prova a metterci la sua zampata anche a questo giro, lasciando la pancia quasi interamente scoperta. Il tessuto a nido d’ape compensa, dando un tocco vagamente retrò. Un abito di compromesso insomma, per differenziarsi dal resto della concorrenza ma senza fare scandalo nella mecca del tennis. Ma compromesso e Serena sono un ossimoro nella stessa frase.
Maria Sharapova – Nike
Laura Guidobaldi: Maria Sharapova invece opta per una linea molto più sobria, con il classico abitino bianco, lineare e senza fronzoli. Unica variante, una lieve “fessura” sul davanti e sulla schiena che lascia intravedere una piccola porzione di schiena e pancia. Ci sta. Però, trattandosi di Masha, ci stava anche un po’ più di originalità e vezzosità, senza ovviamente scadere nell’eccesso. Maria ci ha abituato troppo bene in passato, anche in fatto di moda.
Valerio Vignoli: siamo al canto del cigno e lo si vede anche da questo outfit, oltreché dalle ormai sporadiche e spesso perdenti apparizioni sul circuito. Un abito assolutamente anonimo, in cui l’unico punto di interesse è una piccola fessura sul ventre, che fa molto poco Sharapova peraltro. Era forse dalla vittoria del suo unico titolo quindici anni fa che Masha non indossava un completino così plain. Ormai la fascinosa siberiana riserva tutta la sua creatività in fatto di moda e lifestyle per le foto su Instagram o i servizi fotografici in cui mostra la sua meravigliosa magione minimal chic di Los Angeles. E anche dalle parti di Nike lo hanno notato e limitano gli sforzi d’immaginazione.
Roger Federer – Uniqlo
Laura Guidobaldi: Sempre molto classy Roger Federer. La polo è tradizionale. Un sottile bordino color tortora (che richiama la tinta indossata a Parigi) sullo scollo e sulle maniche viene ad arricchire il più classico degli outfit. E poi l’immancabile quadrato rosso del simbolo Uniqlo sul petto, sul lato delle maniche e nella parte inferiore dei pantaloncini smuove un po’ il total white. Un po’ ingombranti, forse, tutti questi quadri rossi, ma se li indossa Federer…
Valerio Vignoli: È tutta questione di colletto per Roger da quando è passato ad Uniqlo. Alla coreana nelle prime uscite ai Championships e agli US Open nel 2018, all’hawaiana in Australia, tradizionale stile polo a Parigi, alla francese a Londra. Sono i dettagli che fanno la differenza e il maestro di Basilea lo sa perfettamente. Gli outfit rispecchiano il gioco in questa sua ultima e meravigliosa fase della carriera, dove la sua griffe emerge nel rovescio in side spin che mette nel panico il malcapitato avversario, nella volée bassa che riesce a tenere profonda, nel drop shot improvviso che schizza in alto e cade a pochi centimetri dalla rete. Insomma tutti dettagli, come quelli che gli sono costati la finale di Wimbledon. Ma Federer ha stile anche quando perde.
Rafael Nadal – Nike
Laura Guidobaldi: Sobrietà ed essenzialità anche per il completo di Rafa Nadal. Carina la t-shirt con il collo a “V”. Per lui pantaloncini sempre un po’ più corti rispetto a quelli indossati dalla maggior parte dei colleghi. Ma a lui stanno benissimo.
Valerio Vignoli: In questo outfit c’è dentro tutto il disinteresse di Rafa per qualunque tipo di fronzolo. Dobbiamo ammettere che ormai la combo maglietta a collo a v – pantaloncini cortissimi è il suo trademark. Ma continua a fare molto bagnino di Manacor. E in bianco è se possibile ancora meno interessante. Ma appunto sono tutti fronzoli. La sostanza è aver dimostrato anche a Londra di essere in ottima forma, nonostante la sconfitta contro un Federer divino.
Novak Djokovic – Lacoste
Laura Guidobaldi: Anche Lacoste punta sul classico. Un outfit lineare e senza fronzoli per il cinque volte campione di Wimbledon Novak Djokovic. La variante sta, però, nella sottile riga verticale scura sul lato dei pantaloncini che, per Djokovic, sono sempre rigorosamente un po’ “attillati”.
Valerio Vignoli: Robonole colpisce ancora. Come il coccodrillo che ha sulla maglietta, il campione serbo sguazza in quella palude di erba chiamata Wimbledon. Fa nuotare allegramente gli altri e poi spalanca le fauci improvvisamente e tanti saluti a tutti. Per il divertimento bisogna suonare ad altre porte: a casa Djokovic si bada solo alla sostanza. E il grigio sul colletto della polo ci ricorda l’avversione per qualunque colore non sia quello dell’oro del trofeo dei Championships.
Coco Gauff – New Balance
Laura Guidobaldi: Una grande novità la presenza e le vittorie di Coco Gauff nel main draw e anche il suo look ha degnamente accompagnato i suoi primi passi sul Centre Court. Il suo vestitino New Balance è allo stesso tempo grintoso ed elegante, ravvivato quanto basta dalla fascia dorata nella parte inferiore della gonna. Un modello che rappresenta al meglio la giovinezza e la vivacità agonistica della nuova stellina americana.
Valerio Vignoli: Completo molto sportivo quello di New Balance per Coco Gauff, la quindicenne che a Wimbledon ha stupito il mondo issandosi fino agli ottavi di finale. Un outfit che ricorda molto nello stile la prima Venus Williams. Una tennista alla quale Gauff assomiglia molto, quantomeno dal punto di vista fisico. E che clamorosamente ha battuto proprio nel suo primo match del tabellone principale di questa edizione dei Championships. L’oro sul bianco non calza a pennello ma serve a sottolineare che siamo probabilmente di fronte a una futura stella del tennis mondiale.
Collezione Nike
Laura Guidobaldi: Trofeo per una fantastica Simona Halep, ma anche il suo outfit meriterebbe il primo premio. Nella sua semplicità, l’abitino Nike di Simona si distingue tuttavia per l’eleganza e la finezza. La parte superiore del vestitino è semplicissima ma grintosa ed essenziale (proprio come il tennis della rumena), con un bello scollo a “V” ma non esagerato, orlato con un bordo più deciso, come all’estremità delle mezze maniche. La parte inferiore punta invece sulla dolcezza (come il carattere di Simona fuori dal campo), con la gonna particolarmente leggera e ad effetto “chiffon” quanto basta, arricchita da un piccolo spacco sul dietro riempito da leggere piegoline. Molto chic.
Valerio Vignoli: Non si può che concordare per quanto riguarda l’outfit di Halep. Moderno e sofisticato allo stesso tempo. Sarebbe da 10 e lode se non fosse per quelle scarpe con il baffo in stile graffiti. È andata molto peggio ad alcuni dei suoi colleghi, ai quali Nike, oltre alle suddette calzature, ha fatto indossare una polo bianca che nascondeva il motivo di un maglione a coste. Dalla tv non si vedeva bene ma basta andare sul sito dell’azienda di abbigliamento di Beaverton per accorgersi di questo dettaglio a dir poco kitsch. E bisogna sottolineare come questa trovata arrivi dopo i discutibili completi nineties multicolore degli Australian Open e gli scheletri/apine del Roland Garros. Gli US Open, si sa, sono lo Slam in cui le case d’abbigliamento osano di più. Non vogliamo nemmeno immaginare cosa Nike metterà addosso ai poveri Khachanov, Coric e Auger Aliassime. D’altronde anche lo stesso Federer dopo il passaggio ad Uniqlo aveva lanciato una frecciatina al suo vecchio sponsor, reo di realizzare outfit inappropriati.
Collezione Stella McCartney x Adidas
Laura Guidobaldi: Molto carino il modello indossato da un’altra grande sorpresa del torneo, Karolina Muchova. Anche in questo caso, come la linea disegnata per lo Slam francese, i modelli femminili Adidas per Wimbledon sono tra i più belli ed eleganti (grazie al talento di Stella McCartney), mentre quelli maschili puntano ancora sul classico. Molto “british” il vestitino di Muchova, con la canotta superiore leggermente traforata con un effetto pizzo di sangallo. Tra la canotta e la gonna una sottile striscia rossa ravviva un abitino decisamente sofisticato ma non eccessivo. Le stesse striscioline rosse, ma verticali, che scendono dalla spalla, vivacizzano anche la polo portata da Sascha Zverev.
Valerio Vignoli: E siamo tre a zero per Adidas negli Slam su Nike. Per lo slam londinese, il brand delle tre strisce scomoda la stilista di casa Stella McCartney, figlia del noto Beatles, con la quale collabora ormai da molto tempo. E fa ancora centro con delle variazioni di trame molto haute couture. La collezione riesce ad essere contemporanea ed originale, senza commettere alcun fashion crime nel tempio della tradizione tennistica. Gli outfit femminili, indossati tra le altre da Wozniacki, Muguruza e la stessa Muchova, sono forse più rappresentativi. Ma anche la polo di Zverev è una delle cose più belle viste nel guardaroba ATP quest’anno. Visti i risultati sul campo lui probabilmente non la pensa allo stesso modo.
Johanna Konta – Ellesse
Laura Guidobaldi: Ellesse si è sempre distinta per la sua raffinatezza e preziosità, pur mantenendo una certa sobrietà; non per niente era il brand scelto da Chris Evert nei suoi anni d’oro. Ritornato alla ribalta grazie alla vittoria alle Olimpiadi di Rio di Monica Puig, il marchio italiano non delude. Il vestitino sfoggiato da Johanna Konta è alquanto fine, con un bel collo a “V” stretto che scende quasi fino al seno; un bordino tratteggiato di nero, grigio e giallo sulle mezze maniche, nella parte inferiore della gonna e sulla visiera vengono ad alterare la monotonia del bianco. Scelta azzeccata.
Valerio Vignoli: Da anni a Wimbledon i brand non sfruttano appieno il già minuscolo margine di manovra in termini cromatici. Ci si limita al massimo al bordino colorato e al simbolo del brand colorato di blu, grigio, rosso, verde, viola etc. Con il completo della sempre stilosa Jo Konta, Ellesse dà un calcio alla monotonia, mostrando che qualcosa in più si può fare. Il bordino a strisce nere, grigie e gialle, ripreso anche nella visiera, è qualcosa di straordinariamente British. Ad arricchire questa fantastica mise c’è una scollatura a V profonda e leggermente ondulata e una piccola cintura dietro alla schiena in stile trench. “Don’t patronize me“, ha ribattuto la tennista britannica ad un giornalista molto saccente dopo la sua eliminazione nei quarti di finale. No, tranquilla Johanna, non hai bisogno di lezioni da nessuno in fatto di moda.
Off Court: Konta ha poi voluto ulteriormente rafforzare la sua leadership in fatto di stile durante questa edizione dei Championships presentandosi in conferenza stampa con una graziosissima camicetta a righe bianche e blu. Senza un filo di trucco e con i capelli raccolti, ha fatto i suoi migliori auguri per la nazionale femminile di calcio inglese, le “lionesses”. Per un femminismo semplice e discreto. Alternativo a quello vistoso ed aggressivo di Serena.
Laura Guidobaldi e Valerio Vignoli