Nulla sembra essere lasciato al caso nella sceneggiatura del ritorno di Andy Murray. Mamma Judy – più o meno esplicitamente – si è presa la sedia da regista e produce i trailer per le singole puntate. Nella notte, ha pubblicato su Twitter una foto dal suo archivio: Andy e Jamie abbracciati, da piccoli. Messaggio chiaro: li rivedremo insieme, in doppio, a Washington nella prossima settimana.
Una coppia in famiglia la cui ricostituzione era tutt’altro che scontata. Jamie, tra i due, è lo specialista. E non sembrava entusiasta di fare da stampella al fratello più celebre, smanioso di rientrare nel circuito accelerando la convalescenza dopo l’operazione all’anca. “Non voglio giocare insieme a chi non mette piede in campo da mesi“, il poco delicato rilievo del fratello maggiore alla vigilia della stagione su erba. Jamie, numero uno del mondo di specialità tre anni fa, ha vinto due Slam (Australian Open e US Open 2016) insieme al brasiliano Bruno Soares da cui si è separato a inizio estate.
Ai Championships si è presentato con Neal Skupski, ma il binomio anglo-scozzese è andato fuori già al primo turno contro Dodig e Polasek. Andy, nel frattempo, qualche soddisfazione se l’è tolta con un’ampia eco mediatica. Il successo al Queen’s insieme a Feliciano Lopez, poi il casting per il doppio misto a Wimbledon fino alla nascita della strana coppia con Serena Williams (ko agli ottavi). Andy nel frattempo non ha ancora fornito aggiornamenti ufficiali sulla sua presenza nei torneo di doppio a Flushing Meadows, ma rivedere i Murray insieme a Washington lascia pensare come le intenzioni ci siano tutte.
L’accoppiata cara a mamma Judy qualcosa di buono l’ha combinata, pur essendo Andy nettamente orientato al singolare nel momento migliore della sua carriera. Nella bacheca di casa hanno piazzato insieme i titoli di Valencia 2010 e Tokyo 2011, ma soprattutto la Coppa Davis conquistata in Belgio nel 2015. In attesa di aggiornamenti sulla voglia matta di Andy di rientrare anche in singolare, la nuova puntata si preannuncia gustosa. E anche sorprendente, ricordando la polemica che lo scorso anno aveva accompagnato il ritiro di Andy dal torneo di Washington.
Dopo essere rimasto in campo per cinque ore complessive nei primi tre incontri, e aver terminato in lacrime il match di terzo turno contro Copil alle 03 del mattino, Murray annunciò il ritiro alla vigilia del quarto di finale contro Alex De Minaur, programmato per il giorno successivo. “Terminare le partite alle tre del mattino non fa bene a nessuno, vale per i giocatori, per i tifosi, per le tv. È irragionevole pensare che poi si possa tornare in campo il giorno successivo”, aveva dichiarato Murray con tono polemico, replicando alle parole del direttore del torneo Keely O’Brien (“Non è giusto rinunciare quando le cose diventano difficili e le condizioni non sono ottimali“).