“Voglio che arrivi a sfidare la Bertens!”, aveva detto tra sogno e realtà a inizio settimana Matteo Marrai a Jasmine Paolini. Il giocatore del Tennis Club Italia di Forte dei Marmi ha sostituito Renzo Furlan sulla panchina della giocatrice lucchese in occasione del WTA di Palermo, e la sua frase ha avuto l’effetto sperato. La vittoria ottenuta dopo due ore e 46 di battaglia contro Begu permetterà a Paolini di sfidare l’olandese, numero uno del tabellone, nel suo secondo quarto di finale nel Tour.
Il direttore Scanagatta ha intervistato Marrai all’una di notte, poco dopo la fine del match della sua neo-allieva: “Abbiamo cominciato da poco questa nuova collaborazione, questo è il nostro primo torneo. Renzo (Furlan) resta comunque l’head coach. Con Jasmine ci conosciamo da un anno e mezzo ormai, da quando ha iniziato ad allenarsi a Forte dei Marmi”.
Con pochissime ore di riposo Jasmine dovrà preparare la sfida alla campionessa di Madrid Kiki Bertens: “Lo dissi a inizio settimana che mi avrebbe fatto piacere un bel quarto di finale con la numero 5 del mondo. Giusto per vedere che effetto fa. In questo sport non ci sono segreti, io sono maturato tardi e non avevo tanta voglia di viaggiare. Spero di riuscire a trasmetterle quelle sensazioni che io ho appreso negli anni sul campo. Ovviamente giocare così tardi ti penalizza un po’ per il giorno dopo, sarei un ipocrita se dicessi il contrario”.
Dopo un buon inizio di match, l’azzurra è stata a un passo dalla sconfitta nel tie-break decisivo e Marrai ha commentato così il suo sprint finale: “Perdeva 4-1 nel tie-break, era morta. Ma poi ha tirato fuori le palle. Non ha fatto cose eccezionali, l’ha solo buttata dall’altra parte, ha corso e Begu ha regalato qualcosa, era anche nervosa perché il pubblico la beccava un po’. Ma nel tennis conta solo mandarla di là alla fine”.