Conoscendo il tipo, non c’è davvero da sorprendersi che abbia reagito in questo modo. Un paio di giorni dopo le dichiarazioni non troppo lusinghiere rilasciate da Alexander Zverev nei suoi confronti, Ivan Lendl ha deciso di terminare la collaborazione con il giovane tennista tedesco con cui lavorava da quasi un anno.
“Credo molto in Sascha, che è ancora molto giovane. Credo che possa diventare un grande giocatore, ma al momento ha alcuni problemi fuori dal campo che rendono problematico lavorare secondo la mia filosofia” ha detto Lendl commentando la sua decisione. Lo stesso Zverev aveva detto a Wimbledon dopo l’inattesa sconfitta al primo turno con Vesely che i problemi extra-tennistici gli stanno impedendo di mostrare il suo potenziale in campo, ma poche settimane dopo ad Amburgo si era pubblicamente lamentato del livello di impegno messo da Lendl negli allenamenti: “A volte passa mezz’ora a raccontarmi come è andato il suo ultimo giro a golf”. Sicuramente un modo di lavare i panni sporchi in pubblico che non può aver fatto piacere all’otto volte campione Slam, e che potrebbe essere stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Zverev sta vivendo un’annata 2019 sicuramente al di sotto delle aspettative, dopo che lo scorso novembre era riuscito a vincere le ATP Finals di Londra battendo Federer e Djokovic negli ultimi due incontri del torneo. Alcuni problemi di salute avuti in primavera, quando ha perso parecchio peso a causa di un virus intestinale, e una causa legale in corso con il suo ex manager Patricio Apey, lo hanno costretto a risultati altalenanti per tutta la stagione. Fino a questo momento nelle prove dello Slam ha collezionato solamente un quarto di finale a Parigi e un ottavo a Melbourne, e non è mai andato oltre i quarti di finale in tutti e cinque i Masters 1000 disputati. La vittoria a Ginevra e la finale nell’ATP 500 di Acapulco non possono essere sufficienti per un tennista dal suo potenziale e dalle sue ambizioni, che ora dovrà risalire la china senza una guida tecnica.