Rafael Nadal atterrerà venerdì 2 agosto a Montreal, per rifinire in loco la preparazione in vista del Masters 1000 canadese. Il maiorchino difende il titolo conquistato un anno fa a Toronto (battendo in finale Tsitsipas), un motivo in più per ritrovarsi i riflettori puntati addosso al via della stagione sul cemento americano. Prima di chiudere le valigie, è tornato a parlare pubblicamente nella sua accademia di Manacor presentando il Challenger a lui intitolato che si svolgerà su quei campi in contemporanea alla prima settimana dello US Open. Il torneo cadetto, alla sua seconda edizione, vedrà la partecipazione di 48 giocatori nella corsa alla successione di Bernard Tomic, primo nome di prestigio nell’albo d’oro.
Ma l’incontro con i media spagnoli è stato soprattutto utile per delineare la programmazione delle prossime settimane, verso Flushing Meadows. “Dopo Wimbledon (ko in semifinale con Federer, ndr) ho avvertito una certa stanchezza e il bisogno di riposare – ha raccontato -, ma adesso arrivo a Montreal in buone condizioni fisiche, mi sono allenato bene e utilizzerò gli ultimi giorni di preparazione per abituarmi al meglio al campo duro“.
In assenza di Federer e Djokovic, il numero due del mondo si presenta in Canada da favorito pur senza distogliere l’attenzione dall’obiettivo numero uno: arrivare nel migliore dei modi allo US Open al via il 26 agosto, lì dove un anno fa si arrese per ritiro in semifinale contro del Potro. L’agenda sarà, di conseguenza, flessibile. “A seconda di come andrà la settimana di Montreal deciderò se partecipare al torneo di Cincinnati (dove nel 2018 diede forfait, ndr), che in questo momento rimane un’opzione. La priorità rimane arrivare nel migliore dei modi allo US Open“.
L’entry list aggiornata del Masters 1000 di Montreal