“Mental struggles“. Lotte, problemi mentali. Nulla di fisico, quindi. Nick Kyrgios a Washington non ha utilizzato giri di parole nel ripercorrere i suoi recenti alti e bassi. Soprattutto, nel motivare il suo misterioso forfait al Roland Garros. Il generico malessere di cui si è parlato a caldo non aveva convinto, soprattutto dopo i bollori primaverili di Roma (squalificato per intemperanze) e le dichiarazioni velenose nei confronti dello Slam parigino (“Fa schifo rispetto a Wimbledon”).
“Non ho giocato molto quest’anno (12 tornei, ndr) perché ho dovuto superare alcuni problemi mentali, ma adesso sono felice per questa vittoria“. Così il tennista di Canberra in sala stampa, dopo aver superato all’esordio il qualificato Thai-Son Kwiatkowski e poi Gilles Simon in uno scontro di stili inedito.
Tra un tormento e l’altro, Kyrgios ha iniziato l’anno solare da numero 35 del mondo scivolando oggi al 52, con appena tre vittorie in più rispetto alle sconfitte (13-10). Nel suo mirino c’è adesso inevitabilmente lo US Open, dove punterà – e ne avrebbe i mezzi – a migliorare il terzo turno di un anno fa (quando venne eliminato da Roger Federer). Il punto più alto della stagione rimane il trofeo sollevato a febbraio sul veloce di Acapulco.
Un momento di gloria che non ha però avuto seguito, senza nemmeno riuscire a rimarginare fino in fondo la ferita dell’eliminazione al primo turno nello Slam di casa per mano di Milos Raonic. A Wimbledon si è fermato al secondo turno, pur interpretando una partita a tratti spettacolare contro Nadal.