Il primo weekend di Agosto si tinge inaspettatamente d’azzurro nel circuito challenger, per effetto dei cammini vincenti di Stefano Travaglia (a Sopot) e del 17enne Jannik Sinner a Lexington.
L’enfant prodige altoatesino si è aggiudicato il challenger 80 in Kentucky con il fermo proposito di non smettere di stupire. Ad eccezione della semifinale vinta nettamente contro Aragone, Sinner ha dovuto giocare sempre tre set questa settimana, a partire dal primo turno con il russo Zakharov. Ad aiutarlo è giunta l’eliminazione prematura della testa di serie numero uno del tabellone, il canadese Polansky, ma anche questa vittoria (che bissa quella di febbraio a Bergamo) è completamente frutto del suo (giovanissimo) sacco. In finale contro Alex Bolt (148 ATP), che lo aveva sconfitto di un’incollatura nelle qualificazioni di Wimbledon, si è preso la sua bella rivincita nonostante un vantaggio di 4-1 dilapidato nel set decisivo e i due match point falliti sul 5-3.
I colpi viaggiano, eccome se viaggiano, ma quello che stupisce di più è la sua capacità di vincere punti e game anche nei momenti in cui la lucidità non è massima, soffrendo, una qualità che in un ragazzo prossimo a compiere 18 anni non è riscontrabile tanto facilmente.
Contestualmente alla vittoria del secondo challenger stagionale, quarto torneo se si includono gli ITF di Trento e S. Margherita di Pula, Sinner ha guadagnato la 158esima posizione mondiale. È salito in realtà ancora più in alto, perché da lunedì nella sua classifica sono stati inglobati anche i punti guadagnati nel circuito ITF che finora erano stati esclusi dal conteggio. Nel ranking pubblicato lunedì 5 agosto infatti, Jannik ha sfondato il muro della top 150, piazzandosi alla 135esima posizione mondiale. Volendo azzardare un confronto con Auger-Aliassime, un anno più grande di Sinner, ricordiamo che il canadese dodici mesi fa iniziava la settimana dell’Open del Canada da numero 133 del mondo.
Per Travaglia si tratta invece della quarta vittoria a livello challenger, e tra poche ore il marchigiano raggiungerà il suo best ranking posizionandosi al numero 79 ATP. Partito con i favori del pronostico sulla terra battuta polacca, da numero 1 del seeding, Travaglia ha confermato il suo ottimo stato di forma avanzando in maniera piuttosto netta fino alla finale. Nell’ultimo incontro ha dovuto giocare tre set contro lo slovacco Horansky, dando tuttavia sempre la sensazione di essere in controllo del match.
Si tratta della migliore stagione della carriera di Travaglia, che capitalizza nel migliore dei modi i progressi effettuati sia dal punto di vista della continuità di rendimento che sotto il profilo dei singoli colpi. L’augurio è che la nuova classifica, che ad eccezione dei Masters 1000 gli permetterà di giocare qualsiasi torneo a cavallo tra questo finale di stagione e l’inizio della prossima, possa aiutarlo a porsi obiettivi ancora più ambiziosi. Lo meriterebbe, considerando che la sua carriera è stata caratterizzata da diversi infortuni che ne hanno ritardato l’affermazione ad alti livelli. Stefano potrebbe tornare in campo a Cincinnati, qualora la lista delle qualificazioni scorresse abbastanza da permettergli di rientrare (avrebbe bisogno di sette forfait, ad oggi).
Gianluca Santori