TUTTA UN’ALTRA STORIA –“Credo di aver perso da Tennys Sandgren due anni fa. Mi ero ritirato, forse? Non ne sono neanche sicuro. E non avevo offerto un bello spettacolo al pubblico”. Inizia così Nick Kyrgios ricordando la sua prima apparizione a Washington. La memoria non lo inganna: Nick si ritirò sul punteggio di 6-3 3-0 a favore dello statunitense, all’epoca ancora fuori dalla top 100, tra i fischi del pubblico. Una delle sue classiche prestazioni in cui dimostra chiaramente di non avere la minima voglia di stare in campo. “Sono stato molto irrispettoso”, continua l’australiano. “E, due anni dopo, torno e tiro fuori una grande performance. Sono venuto qui per cinque, sei giorni e ho giocato ogni giorno dando tutto”.
Che, poi, sarebbe quello che ci si aspetta da un professionista e che effettivamente fanno i suoi colleghi ma, nel suo caso, si può parlare di eccezione, e sottolinearlo – quasi in un mix di incredulità e vanto – diventa allora d’obbligo.
A proposito del titolo vinto, il sesto in carriera, battendo con due tie-break Daniil Medvedev in un evidentemente non impossibile equilibrio tra ricerca dello show a ogni costo e concretezza, il ventiquattrenne di Camberra dice che “andarsene da campione è piuttosto speciale. Onestamente, questo è forse il mio trofeo più memorabile fino a questo momento. Rispetto a due anni fa, è come il giorno e la notte, questo è certo”.
SHOW – L’apoteosi dello spettacolo è arrivata nella semifinale contro Stefanos Tsistsipas, un incontro seguito quasi per intero da Medvedev, secondo il quale “è stato un match divertente con alti e bassi che poi è diventato incredibile”. Interrogato a proposito del tipo di atmosfera creata dall’avversario e che avrebbe trovato in finale, il russo aveva detto che “a volte mi piace quello che fa, a volte no; penso che ciò valga per tutti”. Oltre a tweener e altri colpi alla ricerca di un posto negli highlights, i siparietti di Kyrgios hanno incluso richieste di consigli su dove battere a qualcuno fra il pubblico: l’arbitro non ha ritenuto di dover sanzionare il giocatore per coaching, ma sembra che gli spettatori interessati non abbiano percepito ciò come un’offesa alle loro competenze tecnico-tattiche.
GUARDARSI DENTRO – Pochi giorni fa, peraltro servendo su un vassoio d’argento materiale per facili battute, Nick aveva ammesso di aver avuto “problemi mentali”, motivo per cui non ha giocato molti tornei quest’anno. “Ripensando a certe situazioni in cui mi sono ritrovato negli ultimi sei mesi” spiega, “è pazzesco pensare a come ho voltato pagina. E sto lavorando davvero duro, in campo e fuori, per cercare di migliorare come persona e come tennista. E, come ho detto, non stavo esagerando: questa è stata una delle settimane migliori della mia vita, non solo sul campo ma in generale”. L’introspettivo Kyrgios, quello che non ti aspetti, prosegue: “Sento di aver fatto progressi importanti. Andrò avanti giorno per giorno nella speranza di continuare questo nuovo percorso”. Come se non bastasse, aggiunge che “mi sono proprio sentito come… [pausa a effetto o, piuttosto, di incredulità?] come un classico giocatore di tennis questa settimana”.
DA ‘NO LOOK’ A ‘NO RACQUET’ – Una settimana che nemmeno lui si aspettava, se è vero che era arrivato negli Stati Uniti con solo cinque racchette, come ci racconta l’ATP. Ne ha donata una in beneficenza, due le ha sfasciate, un’altra non era adatta a essere usata in un match e, così, è rimasto con una sola dopo la semifinale. Certo, suo padre gliene aveva spedite altre cinque dall’Australia, ma sabato notte si trovavano centro di smistamento della dogana all’aeroporto di Washington in attesa di essere consegnate lunedì, visto che il centro è chiuso la domenica. “Ovviamente, vorresti giocarti la finale con più di una racchetta a disposizione”, ha poi commentato Nick, spiegando che il manager del torneo Mark Ein “ha tirato un po’ di fili, gli sono enormemente grato per questo” facendo arrivare le racchette già nella prima mattinata di domenica. “Tutto succede per una ragione” ha detto il futuro vincitore del torneo, “ho avuto le racchette e la mia vittoria”.
SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI – Lo stesso Daniil Medvedev non ha potuto non evidenziare l’atteggiamento radicalmente diverso di Kyrgios. “Credo che tutti lo abbiano notato, bastava vederlo in TV. Era determinato e dava l’impressione di voler vincere. E non è una cosa che vediamo sempre” ribadisce, “ecco perché ha giocato così bene questa settimana”. Infine, non poteva mancare il fratello Christos, tante volte sopra le righe (sopra le righe rispetto a Nick, dall’affare Vekic ai recenti insulti a Nadal), il quale percepisce “un’energia completamente differente da lui. Sembra che si stia davvero divertendo a giocare. È bello da vedere”.
Una settimana che mette a dura prova alcune certezze, non c’è che dire, nella speranza che il “nuovo corso” intrapreso da Kyrgios prosegua regalandoci altri incontri in cui si coniugano alto livello e divertimento.