Continua la settimana da favola di Svetlana Kuznetsova. La russa, grazie al suo tennis vario e solido, si guadagna l’accesso alla finale di Cincinnati sconfiggendo in due comodi set la numero due del mondo Ashleigh Barty. Una prestazione davvero molto solida della russa che per la prima volta in carriera elimina tre top 10 nello stesso torneo (Stephens e Pliskova le altre due). Questa vittoria le vale la 42esima finale della carriera (18-23 il bilancio) e un salto in avanti di almeno 91 posizioni (numero 62), in attesa ovviamente del verdetto di domenica. Barty invece, probabilmente rallentata da un problema alla caviglia destra, manca il sorpasso a Naomi Osaka che mantiene dunque la vetta della ranking WTA per appena 105 punti.
La partita in realtà inizia con un parziale di otto punti a due in favore di Barty che la portano sul 2-0. Kuznetsova sembra un po’ contratta, ma un paio di imprecisioni dell’australiana la rimettono in carreggiata. Dal 2-2, la situazione si inverte completamente: Kuznetsova gioca a braccio sciolto, mischiando benissimo le carte come suo solito, mentre Barty appare un po’ pesante nei movimenti e finisce sempre per sbagliare prima dell’avversaria. La russa piazza vincenti da entrambi i lati del campo e sulle ali dell’entusiasmo trova un secondo break, cui ne segue immediatamente un terzo. Sotto 5-2, Barty chiede un medical time out per farsi fasciare la caviglia destra. Probabilmente era questa la causa dei movimenti non proprio brillanti dell’australiana. Dopo il cambio di campo, Kuznetsova tiene agevolmente il servizio e in meno di mezz’ora si aggiudica il primo set col punteggio di 6-2.
In avvio di secondo set, Kuznetsova allunga a otto la striscia di game consecutivi vinti, aiutata sempre dagli errori di una Barty a mezzo servizio. La russa, forte del vantaggio, ora gioca al risparmio i game in risposta e questo permette all’australiana di tornare finalmente a muovere il punteggio. Entrambe difendono abbastanza comodamente i turni di servizio. Barty tenta di accorciare il più possibile gli scambi ricorrendo sempre più insistentemente allo slice e variando al servizio, ma purtroppo in fase di risposta è vittima inerme dei colpi angolati di Kuznetsova. Senza sussulti dunque si arriva al 5-4 con la russa che tiene il servizio a zero e vola verso una inaspettata quanto meritata finale.
LA “CHIAVE” DELLA STAGIONE – Dopo una primavera ed un’estate largamente deludenti (“solo” un quarto di finale al Roland Garros in mezzo a tante sconfitte al primo o al secondo turno) Madison Keys ha trovato la quadratura del suo gioco nella campagna dell’Ohio, raggiungendo per la prima volta in carriera la finale del Western&Southern Open di Cincinnati. La sua vittoria su Sofia Kenin (7-5, 6-4 in un’ora e 21 minuti) rappresenta la fine di un periodo negativo, che era iniziato dopo l’affermazione a Charleston in primavera, e la dimostrazione che qualcosa può essere scattato nel suo gioco. “Questa stagione ci sono stati momenti in cui sono riuscita ad ingranare con il mio gioco e altri in cui sono andata vicina a vincere partite ma non sono riuscita a mischiare tutti gli ingredienti del mio tennis nella maniera giusta – aveva detto Keys dopo il suo quarto di finale – Credo che rimanere calma e fiduciosa nei miei mezzi, sapendo che avevo fatto il lavoro necessario sul campo e in palestra sia stata la chiave per far sì che le cose ingranassero”. E sicuramente si può dire che in questo sabato pomeriggio a Cincinnati il suo gioco ha ingranato, mettendo a segno ben 14 ace e portando a casa ben l’83% di punti con la prima di servizio.
Partenza a tutto gas di Keys, che facendo leva sul suo solito tennis di potenza toglie la possibilità a Kenin di imbastire qualunque trama e va subito avanti di un break sul 3-1. Madison rintuzza gli attacchi dell’avversaria, che nel game seguente ha la chance del controbreak e si issa 4-1. Kenin, però, è in un ottimo momento di forma e in grande fiducia e non si dà per vinta: sul 3-5 approfitta di alcuni errori da fondocampo di Keys per ottenere il controbreak, e subito dopo, sul 4-5, annulla con grande coraggio due set point con altrettanti colpi vincenti. Due giochi più tardi, però, Keys arriva di nuovo a set point, e questa volta un rovescio in rete di Kenin chiude il primo parziale in favore di Madison dopo 43 minuti.
La partita è molto spezzettata, nessuna delle due riesce a dare continuità alla sua azione e anche se il match è stato ritardato di quasi tre quarti d’ora per uno scroscio, la temperatura è ancora molto calda e l’aria umida e pesante. È sempre più evidente che il match è sulla racchetta di Keys, che quando riesce a sviluppare con continuità la potenza dei suoi colpi non trova risposta dall’altra parte della rete. Per due volte Madison va sotto di un break, e in entrambe le occasioni riesce a recuperare rapidamente grazie alle sue accelerazioni da fondo. Kenin prova a rompere il ritmo con qualche slice e palla corta, soprattutto dalla parte del rovescio, ma spesso non ha proprio il tempo di giocare i suoi colpi. Sul 5-4 in suo favore Keys si procura due match point con una sequenza di palla-corta di rovescio a uscire e passante in cross slice dall’altro lato. Due punti più tardi esce il grido di “come on” che sancisce il suo ritorno alla semifinale di un Premier dopo il torneo di Charleston lo scorso aprile.
In finale contro Svetlana Kuznetsova, contro la quale non ha mai perso un set in tre precedenti confronti diretti (che sono però tutti piuttosto datati) cercherà di vincere il titolo più prestigioso di questa stagione.