Non riserva sorprese il match d’esordio del campione uscente Novak Djokovic opposto al n. 76 ATP Roberto Carballes Baena: il serbo si impone comodamente in tre set mostrando la prevedibilmente ottima condizione atletica e la necessaria concentrazione, lasciandosi anche andare a qualche variazione con la smorzata per giochicchiare un po’. L’avversario è il classico spagnolo assiduo frequentatore dei campi in terra battuta e ha giocato in carriera nove incontri nei tabelloni principali degli Slam vincendone due. La poca esperienza a questi livelli diventa nulla per quanto riguarda un palcoscenico come l’Arthur Ashe Stadium contro il numero uno del mondo.
Roberto non entra però paralizzato dalla tensione e fa la sua parte, cercando l’iniziativa ogni volta che ne ha la possibilità, tanto che chiuderà con un saldo vincenti/non forzati leggermente migliore rispetto a Novak. Poi, essendo la sua parte quella di colui (ancora) mai entrato fra i primi 70 del ranking, appena Djokovic aumenta l’intensità, la differenza di valori si manifesta nella sua più crudele evidenza.
Il punteggio rimane in equilibrio solo nel primo parziale: salvandosi due volte dal 15-40, peraltro con l’aggressività richiesta dalla situazione, Carballes Baena tiene fino al 4 pari quando è lui a rischiare di procurarsi due palle break consecutive al nono gioco, ma resta un po’ dubbioso a guardare il proprio colpo ed è in ritardo per tirare il vincente lungolinea sul successivo incrociato di Nole. La mezza occasione fallita unita al servire per restare nel set si rivelano fatali ed è 6-4 per Djokovic. Due doppi falli costano lo 0-2 al ventiseienne di Tenerife; Nole decide invece di stringere i tempi, il suo ritmo diventa insostenibile e il parziale se ne va in fretta. Non cambia molto nel terzo e a Novak basta un break al quinto gioco per chiudere in meno di due ore con la prestazione che lui e il suo team auspicavano. Al secondo turno affronterà il sorprendente Juan Ignacio Londero, che ha avuto l’ardire di battere (sul cemento!) nientemeno che Sam Querrey, uno che a Djokovic avrebbe probabilmente fatto più paura.
Nello stesso spicchio di tabellone, a scrutare Djokovic in quanto ipotetico avversario nei quarti di finale, anche Daniil Medvedev ha cominciato alla grande il suo torneo. Il 6-4 6-1 6-2 rifilato all’indiano Gunneswaran non ha offerto particolari spunti di riflessioni, a parte un turno di servizio regalato nel primo set. Non c’erano certo dubbi sul valore assoluto del russo, quanto sulla sua tenuta atletica dopo il tour de force d’agosto (tre finali di fila, una sola settimana di pausa prima dello US Open). Per ora non si sono intravisti cedimenti, ma il giudizio dovrà essere aggiornato dopo il secondo turno contro il boliviano Dellien che non si presenta come un ostacolo troppo arduo da superare.
Per quanto attiene a quello che è successo nelle prime fasi di giornata, da registrare la mesta sconfitta di Tomas Berdych che ha ceduto il passo al diciottenne statunitense Jenson Brooksby vincendo un solo set, il secondo. Facile vittoria invece per Nishikori: Trungelliti si è ritirato per un problema alla spalla quando era sotto 6-1 4-1.
Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)