R. Opelka b. [11] F. Fognini 6-3 6-4 6-7(6) 6-3 (da New York, il nostro inviato)
Chissà, forse una sconfitta come quella di oggi, maturata senza grandi possibilità di ribaltare il risultato contro un ottimo bombardiere da cemento quale Reilly Opelka, ma che contro un Fabio Fognini fisicamente a posto perderebbe quasi sempre, potrebbe convincere Fabio ad ascoltare i consigli che gli diede Rafa Nadal a Montreal. La caviglia destra dell’azzurro ormai è dolorante da mesi, vedendo il modo in cui si muove in campo è chiaro che il fastidio influenza l’appoggio e la spinta dell’arto in generale. L’intervento chirurgico fa paura, ma se come affermò con cognizione di causa lo spagnolo la ripresa è semplice e rapida, magari ne varrebbe la pena, per giocare la parte finale di carriera libero dal dolore.
Se a un fenomenale colpitore come Fognini togli sicurezza e fluidità nel caricamento da quel lato, ovvero gli limiti l’efficacia di rovescio affiancato e dritto in open stance, è dura fare la differenza in partita come potrebbe. Come ha confermato anche Fabio a fine partita, molti scambi sia medi che lunghi sono terminati in favore dello statunitense, che ha fatto match pari da fondo. Avendo la super-battuta che ha, non salirgli sopra in manovra diventa un problema serio. Reilly è un picchiatore simile a Isner, con servizio e dritto fa i proverbiali buchi, gioca in casa, ed è molto bravo ad approfittare delle opportunità che gli vengono concesse da Fabio.
Flavia Pennetta, in tribuna dietro a coach Franco Davin (che lascerà la panchina a fine stagione), incoraggia il marito, ma le difficoltà del numero uno d’Italia continuano. Da apprezzare, conoscendo Fabio e immaginando quanto possa essere frustrante per lui la situazione, il fatto che si limiti a pochi, comprensibilissimi gesti di rabbia (una sola racchetta rotta, ci sta). Nel bel catino del campo 17, il pubblico in buona parte sostiene anche Fognini, che in ogni caso piace per il suo talento e la sua spettacolarità nel dare velocità alla palla.
L’azzurro ha un paio di palle break sia nel primo che nel secondo set, annullate con bravura dalle bastonate di servizio dell’avversario e da qualche accelerazione sia di dritto che con un rovescio lungolinea sorprendentemente efficace, e viene condannato da due turni di battuta persi anche a causa di alcuni doppi falli. 6-3 6-4, troppo facile per Opelka perché si possa pensare che avesse di fronte una versione competitiva di Fabio.
Nel terzo set, più equilibrato, Reilly va due volte avanti di un break, e si fa colpevolmente riprendere sbagliando palle facili; dal suo punto di vista gravissimo il game regalato sul 6-5 quando serviva per il match. Il tie-break, situazione in cui non è mai piacevole affrontare i grandi battitori, vede lo statunitense recuperare un mini-break, andare in vantaggio fino al 5-2, per poi farsi riprendere e superare: bravissimo Fognini ad annullare un match-point col dritto sul 5-6. Due punti dopo, arriva un set-point per l’italiano, che incassa l’errore di Reilly e porta la contesa al quarto set. Sinceramente, non ci si sperava, vediamo adesso che succede. “Dovrebbe variare il gioco il più possibile per farcela“, dice Davin in tribuna. Più facile a dirsi che a farsi.
L’inizio del quarto set vede Fabio caricarsi e crederci, ma sul 2-1 un paio di errori lo condannano. Il break che manda Opelka avanti fino al 4-1 si rivela decisivo: Reilly al servizio non concede altre occasioni fino al 6-3 conclusivo. Un gesto di stizza di Fabio sul 4-2, che spedisce via una palla (rasoterra) colpendo un raccattapalle gli costa un penalty point, ma non è che la situazione cambi. Due ore e 51 minuti la durata della partita. Peccato per Fognini, speriamo che la pausa prima dei tornei autunnali gli possa giovare. L’italiano perde appena una manciata di punti in classifica, poiché lo scorso anno si era fermato al secondo turno, e a meno di clamorosi exploit di chi lo segue (Monfils, Coric e Goffin) dovrebbe mantenere l’undicesima posizione. Opelka attende invece il vincente della sfida tra Koepfer e Munar.
“Reilly ha vinto più scambi di me, sapevo che il match era difficile, avrei dovuto fare più punti semplicemente. La caviglia è sempre lì, la situazione non è cambiata, ora stacco la spina per una decina di giorni, speriamo che le cose migliorino. Fa sempre male perdere. Mi sarebbe piaciuto avere il suo servizio! Con questo tipo di giocatori è frustrante. La Laver Cup, con Federer e Nadal, non vedo l’ora, sarà un’esperienza incredibile“, racconta Fabio a fine match.
Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)