da New York, il nostro inviato
“Sono molto orgoglioso. Ho affrontato ogni incontro a testa alta e stasera per buona parte del match me la sono giocata con uno dei più forti giocatori di sempre. Questa partita mi insegnerà tanto, sento che farò un altro passo in avanti”. Esordisce così Matteo Berrettini in conferenza stampa dopo la sconfitta allo US Open contro Rafa Nadal nella prima semifinale Slam della sua carriera.
In sala stampa gli vengono riportate le parole di Rafa a fine match (“Berrettini è pronto per i grandi palcoscenici”), e l’azzurro risponde così: “Mi fa strano che parlino di me, l’anno scorso ho realizzato che avevo vinto Gstaad a novembre. Sono successe così tante cose, è stato tutto molto veloce. Piano piano realizzerò, mi pareva già incredibile aver vinto un torneo ATP. Mi sentivo pronto durante la partita, ho affrontato tante palle break, ma le ho annullate con coraggio, giocavo bene. Questo è il tennis, non ho nulla da rimproverarmi. Da questo torneo ho imparato che se gioco il mio tennis, posso essere davvero pericoloso. E avere questo tipo di fiducia è davvero importante“.
A fine match Vincenzo Santopadre, che prima della semifinale aveva definito Nadal un marziano, ha detto: “Ho visto non uno, ma due marziani in campo!”. Da lunedì Matteo sarà numero 13 ATP, la top 10 è vicina… “Vincenzo lo ha detto anche a me! Beh, è incredibile essere così in alto, ma sono convinto di poterci stare. Oggi il primo set ero lì. Vincerlo avrebbe significato tanto. Soprattutto contro Rafa… contro di lui è dura andare sotto di un set dopo più di un’ora di gioco. Ma sentivo di star giocando bene, anche se lui aveva avuto tante occasioni per strapparmi il servizio.
Penso di aver giocato bene i punti importanti. Sono stato coraggioso, proprio come volevo. Poco tempo fa pensavo al fatto di aver raggiunto la top-20 e poi esserne uscito. Mi sono detto: ‘Non è che è stato solo un momento?’. Invece ora eccomi qui, è una posizione importante. Poco tempo fa mi sembrava impensabile. Devo continuare a lavorare con lo stesso atteggiamento. Nella Race poi, sono numero 9… è veramente tanta roba. Ma non cambierò la mia programmazione per cercare di fare punti: ora andrò a San Pietroburgo, poi Pechino e Shanghai”.
L’azzurro passa poi ad analizzare il suo avversario: “Nadal è come me lo aspettavo: pesante di dritto, palla veloce di rovescio, mi dava molto fastidio, arrivava presto. Tutti sottovalutano il suo servizio, le curve mancine. Poi con il primo colpo mi faceva sempre molto male. Ho cercato di stare vicino col rovescio, come Fognini che riusciva a dargli fastidio in quel modo”.
Ha qualche rimpianto Berrettini, magari quel tiebreak del primo set condotto prima per 4-0, poi per 5-2, fino ai due set point mancati sul 6-4, il primo dei quali con la battuta a favore? “Non ho rimpianti, ho fatto le scelte giuste. Il dritto sul 6-4, ecco, lì ho tirato lungolinea forte, sono stato aggressivo. Ma sono stato un po’ sfortunato, il nastro mi ha rallentato la palla e lui ci è arrivato meglio. Sì, a quello ripenso. La differenza grossa oggi certamente è stata nella risposta, devo migliorare lì, e lo so, sono partite che mi aiuteranno a fare meglio, come mi ha detto anche Umberto Rianna. Sento che la prossima volta che affronterò Nadal, sarò ancora più pronto. Non avevo mai giocato contro di lui, nemmeno in allenamento“.