La grande incertezza che regna nel tennis femminile in singolare si sta espandendo recentemente anche nel doppio. Questa edizione degli US Open infatti incoronerà la quinta coppia differente negli ultimi cinque Slam e per alcune potrebbe anche essere la prima volta. Ad affrontarsi in finale domenica saranno le coppie Mertens/Sabalenka e Azarenka/Barty, con quest’ultima che ha vinto a New York lo scorso anno, ma al fianco di CoCo Vandeweghe. Leggendo i nomi delle finaliste salta subito all’occhio come in questo torneo ad arrivare in fondo siano state tenniste specializzate soprattutto nel singolare. Quella dalla classifica più bassa infatti è Victoria Azarenka, attualmente n. 41 del mondo, mentre la giocatrice che ha fatto meglio in questo torneo in singolare è la belga Elise Mertens, battuta ai quarti in rimonta da Bianca Andreescu.
Proprio la belga, in coppia con la bielorussa Aryna Sabalenka, fa parte del duo che ha maggiormente sorpreso nonostante la testa di serie n. 4. Le due in semifinale hanno battuto in rimonta le statunitensi Caroline Dolehide (21 anni, n. 214) e Vania King (30 anni, n. 432), e si apprestano a giocare la prima finale Slam della carriera. In conferenza stampa hanno spiegato come il feeling crescente – nato soprattutto dopo la doppietta a Indian Wells e Miami di inizio anno – le stia migliorando entrambe.
“Prendo tutto da lei. Lei non lo sa, ma imparo un sacco di cose” ha ammesso Sabalenka. “Mi aiuta a rilassarmi in campo e mi rincuora. Poi quando faccio qualche colpo davvero stupido ma vinciamo comunque il punto se ne esce con la mia frase preferita: ‘È stato quel tanto che bastava’”. Anche per Mertens è un’esperienza costruttiva: “Sono impressionata dal suo spirito combattivo. Resta sempre positiva e serve alla grande e questo mi permette di fare cose buone sotto rete. Per ora sta funzionando”.
Un’altra che può fare cose buone sotto rete è Ashleigh Barty, attuale n. 2 del mondo, la quale in coppia con un’altra bielorussa, Vika Azarenka, punta al bis a New York. Le due, t.d.s. numero 8, si sono sbarazzate in 56 minuti di Aliaksandra Sasnovich (25 anni, n. 46) e Viktoria Kuzmova (21 anni, n. 55) vincendo 6-0 6-1. Per Azarenka, come ha sottolineato lei in conferenza stampa, questa finale Slam è a dir poco speciale perché sarà la prima dopo esser diventata mamma. Una edizione dunque, considerando anche la presenza di Serena Williams nella finale del singolare, che potrebbe davvero essere nel segno delle mamme.