Medvedev-Nadal (domenica alle 22 italiane in diretta su Eurosport). Sarà questa la finale dell’edizione 2019 degli US Open e, alla luce dei recenti risultati e del sorteggio, non si tratta neanche di una combinazione così sorprendente. Rafa punta allo Slam numero diciannove, che lo porterebbe vicinissimo al record di Federer, il russo invece cercherà di portarsi a casa il primo trofeo di questo livello per coronare un’estate davvero straordinaria. I due giungono però all’ultimo appuntamento con storie ben diverse alle spalle.
Abbastanza semplice tutto sommato la cavalcata di Rafael Nadal che ha sofferto veramente solo con il nostro Matteo Berrettini e, anche in questo caso, soltanto per un set e mezzo. Decisamente più accidentato invece il percorso di Daniil Medvedev, il quale ha dovuto fare i conti con molti problemi fisici prima ancora che con i propri avversari.
Le fatiche della sua straordinaria estate nordamericana (quattro finali su quattro tornei disputati e il primo titolo 1000 conquistato a Cincinnati) hanno inevitabilmente lasciato dei segni sul corpo del russo, che ha dovuto lottare con i crampi e con un forte fastidio al quadricipite. In qualche modo però è sempre riuscito a cavarsela, adottando tattiche un po’ diverse dal solito e dando prova di una lucidità e una maturità davvero straordinarie.
Per poter esprimere giudizi compiuti e sensati sulle possibilità di vittoria (o di essere almeno competitivo) di Medvedev bisognerebbe poter scrutare in una qualche sfera di cristallo o analogo oggetto premonitore le sue reali condizioni fisiche. Se non fosse in grado di muoversi al meglio, il russo non potrebbe imbastire la propria ragnatela di palle piatte e fastidiosamente profonde. Rafa inoltre ha la straordinaria capacità di individuare e mettere a nudo con grande crudezza agonistica i punti deboli dell’avversario e potrebbe disporre agevolmente di un Medvedev a mezzo servizio.
Se le gambe gireranno, allora ci potrà essere partita. Mentalmente non dovrebbero esserci problemi. La “ripassata” ricevuta a Montreal è servita da battesimo di fuoco e gli ha dato modo di avere un assaggio della pressione che comporta affrontare Rafa in una finale.
Per tutto il torneo ha vinto i propri incontri con la testa prima ancora che con il proprio tennis, dimostrando di essere cresciuto in maniera esponenziale sotto questo aspetto. Per poter avere qualche chance, Medvedev dovrà ovviamente puntare a giocarsi una partita “sporca” e paziente, alle sue condizioni. Più facile a dirsi che a farsi certamente, ma se c’è qualcuno che può provare a impensierire Nadal in una finale Slam, quello è proprio Daniil Medvedev, il soldato d’estate.