FIRENZE PER AGGANCIARE I TOP 100 – Nessuna scaramanzia, anche perché la matematica non è un’opinione. Arrivando in fondo alla Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporto (46.600€, terra battuta), Salvatore Caruso sarebbe certo di raggiungere il traguardo sognato da ogni professionista. Appena sbarcato a Firenze dopo la buona parentesi all’ATP di San Pietroburgo, il siciliano ha approfittato del giorno di pioggia per fare il punto su un 2019 che gli ha regalato grandi emozioni, “che mi porterò dietro per tutta la vita”. Una classifica a due cifre sarebbe il perfetto coronamento. “La stagione non è iniziata nel migliore dei modi, ma ormai mi conosco: sono un diesel e il mio rendimento cresce quando gioco tante partite – racconta Caruso – la svolta è arrivata a marzo, quando ho giocato i tornei sul cemento americano.
Mi sono trovato bene, ho alzato il livello e ho cambiato marcia. Poi ho proseguito su questa falsariga, dopo Parigi le cose sono ulteriormente migliorate ed è un peccato che mi sia dovuto fermare dopo Umago. Al rientro ho fatto un po’ di fatica, ma già da qualche settimana ho ripreso a esprimere un buon tennis. Un voto? Per adesso direi 8, ma la stagione non è ancora finita. Spero che possa diventare un bel 10”. Caruso ha fatto emozionare l’Italia tennistica al Roland Garros, quando ha raggiunto il terzo turno dopo essere partito dalle qualificazioni, arrivando a sfidare Novak Djokovic sul campo Philippe Chatrier. È proprio l’esperienza parigina la “foto” che Caruso porta via più volentieri dal 2019. “Sono state due settimane splendide e durissime, fin dalle qualificazioni. Una volta entrato in tabellone ho dato il meglio, poi le sensazioni provate contro Simon e contro Djokovic me le porterò dentro per sempre”.
MALEDETTA CONTRATTURA – Lo scorso 19 agosto si è issato fino al numero 102 ATP. Si presenta a Firenze da n.112, quarta testa di serie, e farà il suo esordio contro il vincente di Napolitano-Alcaraz, uno dei match più attesi del primo turno. La sua scalata si è bloccata in estate per una contrattura di secondo grado all’adduttore. Una disdetta, perché arrivata durante il suo torneo più bello. Proprio quando sognava di vincere addirittura un torneo ATP, a Umago ha incassato il semaforo rosso del fisioterapista durante la semifinale contro Dusan Lajovic. “Avevo fastidio sin dal primo turno e ho fatto un mucchio di trattamenti sia al mattino che alla sera: agopuntura, massaggi… inoltre preferivo giocare senza la fasciatura contenitiva. Hanno fatto un grandissimo lavoro, ma sono arrivato al limite. Peccato, ma sono cose che capitano e vanno accettate. Va bene così, sono abbastanza sicuro che se avessi continuato avrei rischiato lo strappo e perso quasi tutta la stagione. Alla fine era una forte contrattura, è partita anche qualche fibra. Il rimpianto è stato soprattutto per Umago, perché avevo sensazioni fantastiche. Avevo come la sensazione di poter spaccare ogni palla che toccassi”.
L’approdo di Caruso ai piedi del tennis “che conta”, peraltro con buone chance di entrarci, è anche merito di uno staff sempre più ampio. Il siracusano ha investito i guadagni per circondarsi di persone che contribuiscono alla sua crescita. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. “Io ho due colonne portanti: coach Paolo Cannova e il preparatore atletico Pino Maiori, lavoriamo insieme da 10 anni e senza di loro mi sentirei perso – dice Caruso – potendomelo permettere, ho aggiunto il fisioterapista Niccolò Liberati e cerco di portarlo in giro il più spesso possibile, perché siamo a fine stagione ed è un aiuto fondamentale per presentarsi al 100% in ogni singola partita, stare bene ed evitare qualsiasi tipo di infortunio”.
IL LEGAME CON FIRENZE – Proverà a fare grandi cose a Firenze, città che non gli ha mai portato troppa fortuna sul piano agonistico, ma con cui ha un bel legame. “Prima di tutto è splendida, adoro tornarci – dice – certo, se vinci diventa ancora più bella. Però con Firenze ho un legame speciale, me lo ha trasmesso coach Cannova che in passato ha lavorato per due anni proprio al CT Firenze e in questa città ha conosciuto sua moglie. Lo scorso anno sono arrivato a due punti dal successo contro Robredo, poi lui mi ha beffato con l’esperienza. Ma si può soltanto migliorare”. Proprio al CT Firenze, nell’importante torneo Under 18, Caruso ha giocato il suo ultimo torneo giovanile prima di tuffarsi nel professionismo. All’epoca perse nelle qualificazioni, era uno dei tanti, mentre oggi è tra le principali attrazioni del torneo.
Una bella occasione per arrivare in fondo, poiché nella sua carriera è arrivato “soltanto” due volte in finale in un Challenger (Biella 2013, persa; Como 2018, vinta). “Ho parlato di questa cosa con il mio coach – conclude Caruso – purtroppo a volte mi capita di lottare più del dovuto in partite che dovrei vincere con maggiore facilità. Questo, talvolta, mi porta ad arrivare un po’ “cotto” a fine torneo. Però mi piace sottolineare che quest’anno ho fatto cose buone nei tornei più importanti. E a Umago, senza il problema fisico, ho avuto la sensazione che potessi vincere il torneo. Per carità, può succedere di tutto, ma affrontare Balazs in una finale ATP non capita tutti i giorni. Però è vero: dovrei essere più cinico nei primi turni, come peraltro insegnano i big”.
SI PARTE CON TANTA PIOGGIA – Sarà un super martedì, quello della Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti. La pioggia di lunedì ha costretto gli organizzatori a collocare tutti i match di primo turno in una sola giornata: con i primi due incontri di doppio, ci saranno ben diciotto le partite al CT Firenze 1898. Ce c’è davvero per tutti i gusti: sul Campo Centrale giocheranno, uno dopo l’altro, i nostri giovani: Giulio Zeppieri, Enrico Dalla Valle e Lorenzo Musetti. Ma non finisce qui: saranno in tutto ben undici gli azzurri in gara. Il clou è un match rinviato da lunedì, quello di Stefano Napolitano contro il baby fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz Garfia, classe 2003, seguito dall’ex n.1 del mondo Juan Carlos Ferrero. L’incontro chiuderà il programma, come secondo match dalle 17.15 sul Grandstand.
In precedenza, da non perdere Moroni-Taberner (alle 10 sul Campo 5) e Quinzi-Popko (quarto match sul Campo 4). Lunedì, nel frattempo, si sono ultimati i due match di qualificazione. Erano le 22 passate quando Jules Okala superava in rimonta il nostro Riccardo Balzerani, mentre in precedenza un altro francese (Benjamin Bonzi) si era garantito il posto in tabellone. Balzerani è comunque stato ammesso in tabellone come lucky loser grazie al forfait di Carlos Berlocq. Il programma è iniziato alle 18 passate (dopo che al mattino si era giocato appena un game), ed è stato possibile grazie alla splendida tenuta dei campi del CT Firenze e al lavoro dello staff, che in poche ore ha reso praticabili dei campi che erano totalmente allagati. Adesso si può dire: la Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti è davvero partita.
Ufficio Stampa Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti