Terminati gli US Open, il 2019 ha archiviato gli Slam. Curiosamente abbiamo avuto una conclusione simile a quella dello scorso anno. Nel 2018 Serena Williams era stata sconfitta in finale da Naomi Osaka, che in questo modo per la prima volta aveva portato il primo Major della storia al Giappone. Quest’anno Serena Williams è stata battuta da Bianca Andreescu, che per la prima volta ha regalato al Canada un successo Slam.
Naturalmente il calendario WTA non è ancora concluso, con i mesi di settembre e ottobre finalizzati a definire le prime otto che avranno il diritto di partecipare al Masters. Ma già oggi è possibile valutare chi si è distinta nei tornei più importanti; e sappiamo che, per come viene inteso oggi il tennis, gli Slam sono di gran lunga gli eventi più considerati.
Per questo ho pensato di analizzarli come un insieme a sé stante, ricavando una classifica riservata ai quattro appuntamenti principali. Chi ha fatto meglio? E quanto si differenzia il rendimento rispetto al ranking ufficiale WTA che tiene conto di tutti i tornei della stagione?
Per avere termini di paragone precisi ho costruito la classifica in modo molto semplice: sommando i punti ottenuti da ciascuna giocatrice secondo il criterio di calcolo ufficiale WTA. Questa è la ripartizione:
2000 punti (vittoria)
1300 (finale)
780 (semifinale)
430 (quarti)
240 (4° turno)
130 (3° turno)
70 (2° turno)
10 punti (sconfitta al primo turno).
Le posizioni di Rank e Race indicate nella tabella sono quelle relative al 23 settembre:
a pagina 2: Le prime dieci della classifica-Slam (posizioni 1-5)