Se non conoscevate l’esistenza del labirinto di Zhuhai, fatevelo raccontare da Andreas Seppi. Trascinato in un’esperienza surreale dalla wild card di casa Zhizhen Zhang (22 anni), l’azzurro ne esce dopo quasi tre ore, due tie break e soprattutto cinque match point annullati. Appena uno in meno rispetto al suo record personale (sei), fatto registrare in quel match epico del 2012 contro Wawrinka al Foro Italico.
Contro il numero 224 del mondo, Andreas (reduce dalla vittoria contro Nick Kyrgios all’esordio) ha fatto pesare anche tutta la sua esperienza nei momenti decisivi. Zhang si è intimidito appena pregustato il sapore della vittoria: gli era capitato già nel cuore del terzo set dopo aver strappato il servizio, ma il blocco è diventato pressoché totale sul 6-2 nel tie break, quando sarebbe bastato il compitino per andare in cassa.
Nonostante una caviglia dolorante, Seppi – in quel momento senza paracadute – è rimasto attaccato a ogni scambio, chiudendo anche un paio di punti altamente spettacolari fino al sorpasso sul traguardo. La partita – a dir la verità – si è trascinata così per le lunghe perché la wild card di casa ha fatto vedere davvero buone cose. Colpi profondi e buone angolazioni, servizio solido (11 ace contro i cinque di Andreas) insieme a una significativa capacità di risposta. Zhang ha concretizzato a suo favore quattro palle break su cinque, ma non ha comunque saputo prendersi il match quando l’inerzia sembrava a suo favore.
Seppi troverà il vincente tra Andujar e la seconda testa di serie Bautista Agut, in quello che sarà per lui il terzo quarto di finale in stagione. Di Zheng – fresco vincitore del suo primo Challenger, a Jinan – ne sentiremo parlare ancora, se il suo livello è quello che abbiamo ammirato in questa occasione. Prudenza d’obbligo, con i cinesi. Il labirinto, anche nel circuito, per loro è sempre dietro l’angolo.
Risultati:
A. Seppi b. [WC] Z. Zhang 7-6(4) 4-6 7-6(8)
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