Correva l’anno 2008 quando una giovane tennista rumena sollevava a Tashkent il primo trofeo della sua carriera battendo al tiebreak decisivo Sabine Lisicki. Si chiamava Sorana Cirstea, aveva appena 18 anni e quel titolo conquistato in Uzbekistan non sarebbe stato soltanto il primo, ma anche l’ultimo della sua carriera. Almeno fino a domani, sabato 28 settembre 2019, quando Cirstea proverà a scrivere una piccola pagina di storia: nessuna tennista è mai stata in grado di trionfare per due volte a Tashkent, torneo ormai giunto alla sua 21esima e forse ultima edizione (nel 2020 potrebbe infatti essere sostituito dal nuovo torneo di Lione).
Sorana non ha dovuto faticare molto per conquistare la sua seconda finale in Uzbekistan (la quarta in carriera dopo le due perse nel 2007 a Budapest e nel 2013 a Toronto): la 29enne rumena ha infatti dominato Katarina Zavatska. 6-0 6-3 il punteggio finale. Avrà comunque tempo per rifarsi la 19enne ucraina, giunta alla prima semifinale WTA della sua carriera con un record di 20 vittorie e 6 sconfitte da Wimbledon in poi e dopo aver vinto la scorsa settimana a Guangzhou il match più lungo dell’anno nel circuito WTA: 3 ore e 28 minuti contro Fiona Ferro.
Sorana Cirstea ritrova invece una finale WTA sei anni dopo l’ultima, persa nettamente a Toronto contro Serena Williams (6-2 6-0). Dall’altra parte rete troverà la terza favorita del seeding Alison Van Uytvanck, brava a non lasciare scampo alla campionessa del 2016 Kristyna Pliskova con le continue variazioni, mettendo anche a segno 34 vincenti a fronte di 14 errori gratuiti. La 25enne belga, che giocherà la seconda finale in stagione dopo quella vinta a Budapest contro Marketa Vondrousova, ha perso in due set entrambi i precedenti disputati contro Cirstea: nel 2014 a New Haven e nel 2017 a Linz.
Risultati:
[3] A. Van Uytvanck b. [5] Kr. Pliskova 6-3 7-5
[8] S. Cirstea b. K. Zavatska 6-0 6-3
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