Solo qualche mese fa, sul centrale del Masters 1000 di Madrid, David Ferrer dava l’addio al tennis giocato, celebrato dal suo pubblico e dal mondo del tennis spagnolo. Ma la passione per il tennis di Ferrer è sempre stata enorme e c’era da aspettarsi che, in una veste diversa da quella del giocatore, avrebbe fatto in fretta a rientrare nel circuito. Infatti, è notizia di pochi giorni fa la sua nomina a direttore del Barcellona Open Banco di Sabadell, altresì noto come Trofeo Conde de Godo, storico torneo di tennis che si gioca al Real Tenis Club della capitale catalana, il più antico circolo di spagna. In caso di approvazione del board dell’ATP (e dovrebbe trattarsi di una formalità), l’ex n.3 al mondo sostituirà in questo ruolo il vincitore del Roland Garros 2002 Albert Costa, che ha organizzato l’evento nelle ultime 11 edizioni. Costa lascia l’incarico per un ruolo di alto profilo nella direzione della nuova Coppa Davis.
“Prendere in mano la direzione del torneo di Barcellona è un grande riconoscimento e una sfida stimolante nella mia vita di atleta e appassionato di tennis”, ha commentato il finalista dell’Open di Francia 2013. “È una doppia sfida quella che mi si pone di fronte: dare continuità e migliorare il lavoro fatto dal mio amico Albert, con il quale posso solo congratularmi per quello che ha fatto per l’evento e che mi ha aiutato nella fase di transizione”. Il 37enne di Javea, vicino a Valencia, in carriera ha raggiunto 4 volte la finale sulla terra rossa catalana (2008, 2009, 2011, 2012). Ad impedirgli di vincere il titolo in tutte queste circostanze è stato naturalmente Rafa Nadal, 11 volte campione del campione a Barcellona.
E proprio Nadal è stato uno degli argomenti trattati da Ferrer in un’intervista rilasciata a seguito della nomina a direttore del torneo. “Penso che a volte non ci rendiamo conto di quanto sia forte Rafael Nadal e di quanto siamo stati fortunati a poterlo ammirare in questi anni. Rafa è unico storie dello sport spagnolo e non ce ne saranno altri come lui”, ha affermato Ferru. “I risultati parlano da soli. Essere sullo stesso piano di Roger, che è considerato il più grande, è qualcosa di inimmaginabile. In Spagna abbiamo una buona base e degli ottimi allenatori. Magari potrà nascere un nuovo David Ferrer, un giocatore tra i primi 10, che gioca le finali dei tornei dello Slam. Ma non un nuovo Rafa”.
L’ex tennista iberico si è anche espresso sulla corsa al record di Slam che coinvolge proprio Nadal, insieme agli altri due mostri sacri del tennis contemporaneo, ovvero Roger Federer e Novak Djokovic. “Non so chi la vincerà. Perché nel tennis tutto può cambiare in fretta. Federer lo davano per morto e poi è riuscito a vincere l’Australian Open e Wimbledon. L’anno prossimo vedremo cosa succede. Speriamo che Rafa possa raggiungerlo e superarlo”, ha detto Ferrer in versione tifoso. “Lui è mio amico. Ma sarei contento anche per Roger. E ovviamente apprezzo anche quello che Novak è riuscito a fare, rimanendo in scia. Loro stanno contribuendo molto al tennis e questo è quello che conta di più”. Ma il contributo a questo sport lo ha dato anche Ferru. Non solo vincendo titoli (27 nell’arco di quindici anni), ma anche dimostrando che l’amore per questo sport e il duro lavoro possono portare a straordinari risultati.