È una bella versione di Fabio Fognini quella che si presenta allo Shanghai Rolex Masters. Solida e spettacolare allo stesso tempo. Una versione da ATP Finals, l’obbiettivo dichiarato per questo suo finale di stagione, quello che non ha mai raggiunto nella sua carriera. Il giocatore ligure non si è fatto alcun problema a rovinare il 32esimo compleanno del bombardiere statunitense Sam Querrey, ex n.11 della classifica mondiale, battendolo con il netto punteggio di 6-4 6-2 in poco più di un’ora di gioco.
Fabio è stato in particolare bravo a mettere in luce la scarsa mobilità dell’avversario, sbattendolo a destra e sinistra. Al prossimo turno però la stessa tattica potrebbe rivelarsi ben meno efficace con l’ex n.1 al mondo Andy Murray, che deve ancora però superare l’ostico argentino Juan Ignacio Londero all’esordio. Meno bene è andata invece a Lorenzo Sonego (autore comunque di un ottimo match contro Gael Monfils) e a Marco Cecchinato, piegato per 6-2 7-5 dal transalpino Benoit Paire. Al siciliano questa sconfitta costerà la perdita di altro terreno nel ranking ATP, dato che l’anno scorso in questo torneo aveva raggiunto il terzo turno.
FOGNINI VS QUERREY – Il match comincia con una serie di game estremamente interlocutori. Scambi ridotti all’osso con entrambi i giocatori che cercano di essere aggressivi alla prima occasione. Oltre a commettere qualche forzato di troppo, Querrey non riesce a sfruttare la sua arma principale, ovvero il servizio, mettendo in campo un’irrisoria percentuale di prime. Sul 2 pari, ne approfitta Fognini, insidiando per la prima volta il suo turno di battuta. Lo statunitense annulla la prima palla break con un dritto all’incrocio delle righe e la seconda con una palla corta tanto improbabile quanto chirurgica. Sulla terza però affossa il dritto in rete, lasciando scappare via nel punteggio il ligure.
Fabio ora gioca in maniera più sciolta, limitando il numero degli errori e piazzando alcuni notevolissimi traccianti di dritto. Il n.1 d’Italia potrebbe portare a casa il parziale già in risposta sul 5 a 3 ma una cattiva valutazione su un servizio di Querrey glielo impedisce. Poco male perché con la battuta a disposizione il 32enne talento di Arma di Taggia, chiude il primo set per 6-4.
Fognini è padrone del campo e appena si comincia a scambiare riesce a mettere in luce gli spostamenti bradipeschi del californiano. Arriva così nel game d’apertura del secondo parziale un altro break che indirizza la partita decisamente nei suoi binari. L’azzurro gioca in maniera brillante, mostrando la sua celeberrima fluidità e completezza. Dall’altra parte della rete Querrey evidenzia i sintomi del tennista con poche partite (e vittorie) nelle gambe e nella testa: la copertura del campo è assolutamente rivedibile e il piano di gioco disordinato. Avanti 4 a 2, Fabio gira il coltello nella piaga, andando ancora a strappargli il servizio di modo da servire per il match. Con un ace, il ligure chiude la contesa dopo poco più di un’ora di gioco con un ace il quarto della sua partita. A dimostrazione di una buona performance, Fabio conclude l’incontro con un saldo positivo tra vincenti e gratuiti (19-17) e con un eccellente 87 per cento di punti sulla prima.
CECCHINATO VS PAIRE – Come detto è arrivata invece un’altra sconfitta per Cecchinato, la 26esima di questo difficilissimo 2019, dopo le due vittorie nelle qualificazioni. A batterlo questa volta è stato Benoit Paire, che invece continua ad aggiungere successi alla sua miglior stagione in carriera. Primo set tutto appannaggio del funambolico francese che ottiene due break, nel quinto e nel settimo gioco. C’è più equilibrio nel secondo parziale, in cui i due tennisti tengono con agio i rispettivi turni di servizio. È fatale per Marco il break subito sul 5 pari che porta Paire a servire per il match. Al prossimo turno, l’avignonese sfiderà il georgiano Nikoloz Basilashvili, che ha superato in rimonta 4-6 6-1 6-3 il moldavo Radu Albot.
MONFILS VS SONEGO – Il primo set è piuttosto equilibrato e impostato secondo i servizi. Sonego, piuttosto centrato sin dall’inizio del match, annulla una palla break nel quinto gioco e una nel nono e riesce finalmente a rendersi pericoloso in risposta sul 5-4 in suo favore. Sulla palla break, che poi è anche un set point, non riesce però a controllare una difficile volée in allungo su un ottimo passante di Monfils. Il francese, piuttosto sornione fino ad allora, alza il livello di concentrazione e strappa la battuta a Sonego nel gioco successivo. Lorenzo prova a recuperare, ma dallo 0-30 Monfils è impeccabile. Sull’errore di dritto che chiude il set arriva un piccolo gesto di stizza da parte dell’azzurro probabilmente per la chance non sfruttata qualche gioco prima.
Il secondo parziale si sviluppa più o meno sugli stessi binari del primo. I servizi dettano legge fino al tiebreak, con il solo Sonego costretto a salvare una palla break nel quinto gioco. A questo punto accade l’inaspettato: Monfils, fino a quel momento in pieno controllo, si addormenta e gioca un tiebreak inguardabile. Sonego ringrazia e, giocando in maniera molto ordinata, vince 7-1 e pareggia il conto dei set. Il parziale decisivo si decide tra il settimo e l’ottavo gioco: il francese prima annulla una pericolosa palla break, poi strappa a zero la battuta all’azzurro. Al servizio per chiudere il match, Monfils non trema e si guadagna il secondo turno contro Hubert Hurkacz. Finisce 7-5 6-7 6-3 per il francese: qualche rimpianto per Sonego, ma bravo Monfils ad alzare il livello nelle fasi decisive dell’incontro.
Ha collaborato Lorenzo Colle