L’ultima volta che Andy Murray era sceso in campo a Shanghai correva l’anno 2016 e, in quell’occasione, alzò il trofeo, il terzo conquistato nel “Mille” cinese. A tre anni di distanza, nell’incontro di primo turno, è un ottimo Murray quello capace di vincere in rimonta su Juan Ignacio Londero, n. 56 ATP, certamente più a suo agio sulla terra battuta ma che quest’anno, alla sua prima stagione nel circuito maggiore, ha saputo battere sul duro Matteo Berrettini e Sam Querrey (e ha discretamente impressionato anche Federer, a Cincinnati).
Soffocato nel primo set dal ritmo impresso da un Londero lasciato libero di comandare con il dritto, Andy ha saputo reagire sia limitando i gratuiti sia avanzando la posizione in campo, situazione che gli ha consentito di muovere il gioco e non lasciare l’avversario nella tranquillità della sua zona di comfort: “Non ho avuto molto tempo per adattarmi e lui aveva già giocato nelle qualificazioni. Restavo troppo indietro, gli permettevo di comandare, così ho cominciato a lasciare andare di più i colpi, a essere un po’ più aggressivo in risposta e togliergli un po’ di tempo”.
LONDERO PADRONEGGIA – È il primo confronto tra i due, anche perché, fino allo scorso anno, la classifica imponeva a Londero ben altre frequentazioni e si comincia con un primo game da venti punti che rivela quello che sarà il leitmotiv della partita: un Londero molto centrato in risposta prende l’iniziativa degli scambi, comandando anche sulla diagonale di rovescio, mentre Murray è troppo rinunciatario, oltre i meriti dell’avversario, e deve ricorrere a due ace e a un sospiro di sollievo sull’accelerazione argentina per salvare il turno di battuta. “El Topo” sbaglia nettamente uno smash, cattivissimo Andy lo rimette subito alla prova (stesso esito) e, in un attimo, anche lo scozzese ha tre palle break, addirittura consecutive, per salire 3-1; Londero ritrova subito la concentrazione e la spinta con il dritto, infilando cinque giochi consecutivi che gli valgono il set. “Muzza” un po’ sfortunato in occasione del doppio fallo con cui ha concesso il secondo break (hawk-eye ha poi mostrato che il primo servizio era buono), peraltro arrivato dopo il punto perso per non aver preso la rete al momento opportuno. In ogni caso, con 18 vincenti contro 7 e un solo errore non forzato in più, Juan Ignacio si è ampiamente meritato il parziale.
LA REAZIONE – Andy non si dilunga in ulteriori arrocchi, guadagna campo riuscendo a togliere il tempo a Londero per lo sventaglio di dritto e sale 3-0. È aggressivo ed efficace in ribattuta (2 punti su 10 con il secondo servizio per Londero) con occasioni in ogni gioco, limita gli errori e restituisce il 6-2 al ventiseienne di Jesus Maria. Uno scozzese con la grinta dei tempi migliori non è l’avversario che si vorrebbe oltre la rete al set decisivo e Londero deve superarsi per riprendersi subito il break ceduto al quarto gioco con tre gratuiti di dritto. Andy però è sempre lì e torna in vantaggio chiudendo con una manata di dritto in corsa degna del miglior Fognini, accompagnata da un urlo che fa vibrare gli spalti, per poi confermare il break trasformando un recupero slice in un vincente strettissimo, mentre Juan Ignacio si schiaffeggia fortissimo. C’è tempo per l’emozione di un 15-40 quando serve per il match, ma questo Andy ha intenzioni serie e piazza quattro punti di fila che gli valgono il passaggio del turno.
SENSAZIONI – “Mi piacciono le condizioni veloci” dichiara soddisfatto, “anche se oggi è stato complicato perché sono i campi più rapidi che ho trovato dal mio rientro, ma spero di entrare in partita subito al prossimo incontro”. Prossimo incontro che sarà la sfida numero otto con Fabio Fognini. L’azzurro, dominatore di Sam Querrey, ha la possibilità di riportare il saldo dei confronti diretti – 4-3 per lo scozzese – in parità, ma questo Murray (“so cosa aspettarmi, cercherò di essere più aggressivo e di non farmi spingere indietro, Fabio ha un grande talento e sta avendo una grande stagione”) non gliela renderà facile.