Naomi Osaka doveva prendere una decisione entro il 16 ottobre 2019. L’ex numero uno del mondo è nata in Giappone da padre originario di Haiti – ma con passaporto statunitense – e da madre giapponese, e al momento risiede e si allena negli States. Ha perciò un doppio passaporto Giappone-USA, ma la legge giapponese è piuttosto selettiva in materia di cittadinanza. Nel Paese del Sol Levante si predilige lo ius sanguinis, il criterio che considera la discendenza per determinare la nazionalità di un individuo, e perciò chiunque sia nato da padre e madre di diversa nazionalità può mantenere il doppio passaporto solo fino ai 22 anni. Poi si è chiamati a scegliere tra la nazionalità giapponese o l’altra.
Osaka compirà 22 anni il prossimo 16 ottobre, ma stando a quanto scrivono i media giapponesi, ha già iniziato l’iter burocratico per mantenere il passaporto giapponese e rinunciare a quello statunitense. La scelta di Naomi era piuttosto prevedibile, nonostante abbia vissuto tutta la vita negli Stati Uniti. Tuttavia in Giappone si contano centinaia di migliaia di casi di cittadini che hanno mantenuto il doppio passaporto anche dopo i 22 anni, ma se Osaka (personaggio pubblico di grande rilievo) non avesse preso una decisione, avrebbe fatto nascere un annoso problema da risolvere per il governo giapponese.
Tuttavia ora non sarà così semplice per lei continuare ad allenarsi negli Stati Uniti. Nel momento in cui ha rinunciato al passaporto USA, ha rinunciato anche a tutti i diritti che lo stato americano le garantiva, compreso quello di risiedere in Florida, a Boca Raton. Perciò se vorrà continuare ad allenarsi negli Stati Uniti, Naomi dovrà armarsi di pazienza per sbrigare le numerose pratiche relative ai visti, prassi per uno straniero che vuole vivere negli States.
Potrebbe anche scegliere di trasferirsi in Giappone, ma in caso contrario dovrebbe prima ottenere un visto e poi cercare di avere riconosciuta la Green Card, la “carta verde” che consente a uno straniero di risiedere negli USA per un periodo illimitato. L’opzione più plausibile è che le venga riconosciuto il visto O-1, riservato “a chi ha abilità straordinarie o può dimostrare risultati eccezionali nel suo ambito di attività/competenza”, quindi attori, grandi chef, scienziati o sportivi, come nel caso di Osaka. Se sceglierà invece di vivere in un’altra nazione, non dovrà nemmeno più pagare le tasse sul reddito da destinare al governo a stelle e strisce, risparmiando una cospicua somma di denaro visto il guadagno che potrà accumulare in tutto l’arco della sua carriera.
Naomi sarà al centro dell’attenzione alle prossime Olimpiadi, che si terranno a Tokyo nell’estate del 2020. Avrà grandi chance di regalare l’oro alla sua nazione, ma allo stesso tempo un’enorme pressione sulle spalle. “È una sensazione speciale ambire alla medaglia olimpica da rappresentante del Giappone” ha commentato Osaka dopo aver confermato la sua scelta. “Sarò più emotiva, ma so che posso giocare bene sui grandi palcoscenici, quindi ho molte aspettative per le Olimpiadi a Tokyo”.