Continua a delinearsi il quadro della nuova Federation Cup, che a partire dal 2020 subirà una rivoluzione simile a quella messa in atto quest’anno da ITF e Kosmos per la Coppa Davis. Dopo l’annuncio delle sfide di qualificazione del 7-8 febbraio 2020 – che stabiliranno i nomi delle otto squadre che si uniranno alle due finaliste di quest’anno (Australia e Francia), all’Ungheria (Paese ospitante) e alla Repubblica Ceca (wild card) nella fase finale di Budapest (14-19 aprile 2020) – l’ITF ha comunicato quali saranno le dieci sedi che ospiteranno le sfide zonali del prossimo anno. Si tratta di Cile (America Gruppo I), Bolivia e Panama (America Gruppo II), Cina (Asia/Oceania Gruppo I), Malesia e Nuova Zelanda (Asia/Oceania Gruppo II), Estonia e Lussemburgo (Europa/Africa Gruppo I), Finlandia (Europa/Africa Gruppo II), Lituania (Europa/Africa Gruppo III).
L’Italia, inserita nel Gruppo I zona Europa/Africa, volerà quindi in Estonia o Lussemburgo. Le 13 nazioni facenti parti di questa zona saranno divise in due gruppi che si sfideranno nei classici gironi ‘all’italiana’: sette squadre si affronteranno al Tallink Tennis Center di Tallinn, mentre le altre sei giocheranno al Centre National de Tennis a Esch/Alzette. In entrambi i casi si giocherà sul cemento indoor nella settimana che va dal 3 al 9 febbraio 2020. A far compagnia all’Italia di Tathiana Garbin ci saranno Austria, Bulgaria, Croazia, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Serbia, Slovenia, Svezia, Turchia e Ucraina.
Le migliori quattro squadre (due per ogni raggruppamento della zona Europa/Africa), più due provenienti dal Gruppo America e altre due da quello Asia/Oceania (per un totale quindi di otto nazioni), accederanno ai play-off di aprile 2020, che metteranno in palio i posti nelle qualificazioni di febbraio 2021.