[7] A. Mannarino b. A. Seppi 6-3 6-4
NO CONTEST – L’anno scorso la semifinale di Mosca tra Seppi e Mannarino era finita 7-5 7-5 per il francese, quest’anno c’è stata ancora meno storia: Andreas raccoglie le briciole sul servizio dell’avversario e al N.7 del seeding è sufficiente un break per set per portare a casa il nono confronto diretto con l’azzurro (5-4 Francia ora). Un match mai in discussione in cui Mannarino ha trovato il break in apertura in ciascuno dei due parziali, dominando poi i suoi turni di battuta. 40 su 50 (80%) quando ha servito, differenze minime tra il rendimento della prima e della seconda palla (82 a 77%).
Con questi numeri impensabile fare partita, troppo più costante Mannarino da fondo e anche particolarmente paziente, per lui ora è in arrivo la nona finale ATP in carriera ma delle 8 precedenti ne ha vinta solamente una sull’erba di S’Hertogenbosch nel 2017. L’anno scorso in Russia perse nettamente da Karen Khachanov. Quest’anno toccherà a un altro idolo del pubblico, Andrey Rublev. Di certo dopo una semifinale durata 1h15, il francese non sarà particolarmente stanco.
RUBLEV IN SPOLVERO – Karen Khachanov non potrà bissare il titolo dello scorso anno, ma ci proverà un altro giovane russo: Andrey Rublev supera in due set Marin Cilic in 1h32. Il croato sciupa un vantaggio di 5-3 e servizio nel primo set, perdendo 4 giochi consecutivi e dunque il parziale. Nel secondo dopo uno scambio di break in apertura si arriva fino al 4 pari quando nel fatidico nono gioco il croato perde il servizio per la quarta volta ed è quella fatale. Per Rublev è la seconda finale dell’anno dopo quella persa ad Amburgo contro Basilashvili.