Altro passettino verso Londra per Matteo Berrettini, che aggiunge al proprio considerevole gruzzolo quarantacinque preziosi punticini utili a tenere a distanza Roberto Bautista Agut, il più diretto concorrente alla clamorosa qualificazione alle Finals londinesi (lo spagnolo giocherà giovedì a Basilea contro Richard Gasquet). Battuto anche Grigor Dimitrov, che vicino a somigliare a Federer non è mai stato ma che oggi ha offerto forse la miglior prova di una stagione tetra.
Matteo ha vinto di testa un match punto a punto, scheletrico, a tratti demineralizzato; dominato dai servizi, in altre parole: devastante, mi si perdoni il possibile eccesso, quello di Matteo, ma anche Griga ha detto la sua senza tremare eccessivamente. In un primo set avaro di possibilità per il giocatore in ribattuta, gli unici spiragli li ha aperti il Nostro, quando nel nono game ha costruito le uniche due palle break della frazione, peraltro ben annullate da Griga con la prima in campo.
Sulle ali di un servizio sempre più scevro da sbavature – 88% con la prima palla e nove ace nel primo set – Berrettini ha comunque raggiunto in carrozza un tie break in cui si sono accumulati tutti gli errori che fin lì non si erano visti, e i più pesanti si sono rivelati quelli commessi dal principe di Haskovo: due drittacci alle ortiche, un rovescio steccato e partita a Matteo, non immune da colpevoli mancanze a sua volta.
Il secondo set si è dipanato sulla falsariga di quello precedente, e l’italiano ha avuto la sua prima chance in risposta nel secondo game, vedendosela cancellare da una battuta vincente, anche se al servizio, leggermente sceso, egli ha permesso al rivale di raggiungere quota trenta in quattro occasioni sulle sei giocate. La seconda chance, coincisa con il match point manifestatosi nel gioco dodicesimo, è stata anch’essa brillantemente annullata da Dimitrov con uno schiaffo al volo da metà campo atterrato sulla riga, premessa necessaria a un nuovo tie break, stavolta dominato da Berrettini per sette punti a uno.
L’interpretazione di una sfida del genere, così tirata, con una posta in palio così alta, dovrebbe essere definita autorevole, e in effetti autorevole è stata: in attesa del prossimo evento, con una pressione sulle spalle ancora maggiore: appuntamento a venerdì, contro Hyeon Chung o Andrey Rublev.I precedenti scontri diretti tra Berrettini e Rublev vedono il romano in vantaggio per 2 a 1, ma Rublev si è aggiudicato l’unico incontro disputato sul cemento indoor, lo scorso inverno in semifinale al torneo di Marsiglia. Tra Berrettini e Chung invece c’è un solo precedente, risalente al torneo di Winston-Salem 2018, quindi sul cemento outdoor, vinto da Chung in tre set.
MATTEO A FINE MATCH – “Molto tirata, poteva andare da una parte o dall’altra. Sono molto contento della mia performance, sia tecnica che mentale. Mi aveva battuto a Montecarlo, stavolta ho vinto io. Vuol dire che il mio livello sta crescendo. Londra? Ci penso ma non è una cosa che mi distrae da quello che sto facendo, io continuo a lavorare. Sarebbe un sogno però la mia carriera durerà tanti altri anni spero, quindi non si riduce tutto a questo obiettivo. Sinner? Pazzesco, vince partite che sembrano semplici ma lui le rende semplici. La sua forza è la testa. Ha un approccio molto maturo. Di rovescio ha molta facilità, si muove molto bene. Però quello che più impressiona, anche in allenamento, è l’attitudine, l’atteggiamento, la voglia di cambiare passo e migliorarsi sempre. La caviglia? Tutto bene“.
IL RESTO DELLA GIORNATA – La tarda mattinata viennese era intanto iniziata maluccio per i colori canadesi: dopo la secca sconfitta inflitta da Pablo Carreno-Busta a Shapovalov, in comprensibile calo adrenalinico dopo il trionfo di Stoccolma, si era diffusa la notizia del ritiro di Felix Auger-Aliassime, impossibilitato a recarsi al lavoro a causa di un infortunio alla caviglia sinistra procuratosi nell’allenamento di ieri. Il fatto, per la verità comunicato dallo stesso giocatore attraverso il proprio account Twitter, pare essere di entità per nulla trascurabile, e oltre a mettere in forte dubbio la partecipazione del teen canadese al Masters 1000 di Paris-Bercy in programma la prossima settimana, non garantisce la sua presenza nemmeno alle Next Gen Finals al via il cinque di novembre.
Il periodo che sta passando l’attesa star da Montreal continua a essere complicato anzichenó: dopo la semifinale centrata al Queen’s non sono più arrivati risultati superiori agli ottavi di finale in alcun torneo, e le sconfitte negli ultimi sei match disputati sono quattro. Addirittura cinque, sempre prendendo in considerazione le ultime sei uscite, sono i KO subiti da Borna Coric, in crisi nera anche dopo aver polemicamente divorziato da Riccardo Piatti. Con poche idee e ancor meno fiducia, il ventiduenne croato ha ceduto senza colpo ferire a Kukushkin, sempre pericoloso nelle giornate di luna buona
L’involontaria uscita di scena di Auger-Aliassime, certo un brutto colpo per l’organizzazione, è stata comunque medicata dall’incontro interessante e tiratissimo tra Andrey Rublev e il lucky loser Sasha Bublik, vinto dal primo al tie break del terzo set e tuttavia ulteriore prova della crescita del secondo, sulla buona strada nella comprensione del giocatore che da qui a qualche anno intenderà essere.
La “Race to London” aggiornata
Risultati primo turno:
P. Carreno-Busta b. D. Shapovalov 6-3 7-5
S. Querrey b. [SE] A. Mannarino 6-3 6-4
A. Rublev b. [LL] A. Bublik 6-1 6-7(3) 7-6(6)
M. Kukushkin b. [8] B. Coric 6-4 6-4
[4] G. Monfils b. [WC] D. Novak 2-6 7-5 6-3
Risultati secondo turno:
[3] M. Berrettini b. G. Dimitrov 7-6(5) 7-6(1)
[2] K. Khachanov b. [Q] M. Fucsovics 6-3 4-6 4-1 rit.
Il tabellone completo